Se il Parlamento europeo dovesse rifiutare in via definitiva la richiesta dell’Ungheria di sospendere l’immunità di Ilaria Salis, il processo a suo carico sarebbe annullato.
Lo ha annunciato oggi il giudice ungherese, Jozsef Sos, nel corso di un’udienza del procedimento che vede incriminati gli attivisti antifascisti, accusati di aver aggredito un gruppo di neonazisti nel corso delle manifestazioni del giorno dell’onore nel febbraio 2023.
Il 23 settembre la commissione giuridica del Parlamento europeo (Juri) aveva votato contro la richiesta di revoca dell’immunità all’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra. I contrari sono stati 13 e i favorevoli 12. Decisivi i voti del Partito Popolare Europeo.
A margine della decisione, l’eurodeputato spagnolo del Partito Popular Adrian Vazquez Lazara, rapporteur del dossier sul caso Salis aveva sottolineato che “questa vicenda crea un precedente pericoloso”. “Il file di Ilaria Salis non si conforma alle regole dell’Eurocamera perché l’immunità parlamentare copre i presunti reati commessi durante il mandato, non prima. Ho paura che il governo di Orban impugni la decisione del Parlamento e rimetta la scelta al Tribunale del Lussemburgo, con il rischio che l’immunità di Salis venga sollevata”.
La decisione finale spetta però all’Aula, un passaggio che avverrà quasi sicuramente nella prima settimana di ottobre. Numeri alla mano, l’eurodeputata della Sinistra eviterà di tornare in carcere se almeno un terzo degli esponenti del partito Popolare voterà insieme al fronte progressista. In caso di perdita dell’immunità, invece, il governo guidato da Viktor Orban potrebbe emettere un mandato di cattura internazionale.
Tajani: “Voteremo per la revoca dell’immunità”
“Sulla vicenda Salis noi voteremo per la revoca dell’immunità, perché i reati sono stati commessi prima di diventare europarlamentare. Noi siamo garantisti sempre, ma proprio perché siamo garantisti rispettiamo le regole”. Così il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, dal palco di ‘Libertà’, la festa del partito a Telese Terme (Benevento).
La richiesta ungherese
A ottobre 2024 le autorità ungheresi hanno chiesto al Parlamento europeo di revocare l’immunità all’eurodeputata di Avs tenendo aperta una saga giudiziaria che era iniziata da oltre un anno e mezzo. Budapest intende proseguire le indagini sulla presunta aggressione dell’attivista italiana ai danni di militanti dell’estrema destra magiara, chiedendo che le sia revocato lo scudo della protezione parlamentare ed esponendola così al rischio di un ritorno nelle carceri ungheresi dove è stata detenuta per quindici mesi prima di conquistare l’elezione in Europa e ottenere la liberazione.