Si sono conclusi dopo oltre cinque ore i nuovi negoziati tra Stati Uniti e Ucraina a Hallandale Beach, in Florida. Il segretario di Stato Marco Rubio li ha definiti “molto produttivi” ma ha avvertito: “C’è ancora molto lavoro da fare”. Al tavolo, con Rubio, l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner; per Kiev il nuovo capo negoziatore Rustem Umerov, subentrato ad Andriy Yermak dimessosi per corruzione.
I colloqui hanno ripreso i dossier lasciati aperti a Ginevra: garanzie di sicurezza a lungo termine, futuro dei territori occupati e calendario elettorale (con l’ipotesi, controversa, di dimissioni di Zelensky entro 100 giorni dalla pace). Umerov si è detto “molto soddisfatto” e ha ringraziato gli Usa per il “super sostegno”, parlando di visione condivisa per “un’Ucraina prospera e forte”.
Rubio ha sottolineato la complessità del negoziato e il ruolo centrale che dovrà avere la Russia: “È parte dell’equazione”. Questa settimana Witkoff volerà a Mosca per incontrare Putin, nel tentativo di portare sul tavolo russo gli accordi abbozzati con Kiev.Intanto Zelensky, in contatto con Nato e Ue, definisce i prossimi giorni “cruciali”. Da Budapest, Viktor Orban torna a chiedere a Kiev concessioni territoriali immediate, definendole “inevitabili”.
Resta alta la tensione: Putin ha rilanciato la minaccia di prendersi con la forza ciò che rivendica. Gli Stati Uniti puntano a chiudere un’intesa entro fine anno, ma i nodi sicurezza e territori restano lontani dall’essere sciolti.
