Il sito ufficiale dell’Associazione Italiana Arbitri ieri è stato ‘oscurato’ con un’immagine simbolo della non violenza dopo l’ennesima aggressione subita da un direttore di gara. Lo comunica in una nota l’Aia. “Il deplorevole episodio, ultimo di una lunga grave serie, è avvenuto in Sicilia ed il giorno prima in Campania e nelle settimane scorse in Veneto, nel Lazio ed in diverse altre regioni” si legge in una nota.
In Sicilia l’aggressione è avvenuta durante i tempi supplementari di una partita playoff under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, disputata allo stadio Luigi Averna di Torre Archirafi, l’arbitro è stato vittima di una brutale aggressione. Nonostante l’impianto fosse stato chiuso ufficialmente. Aperta un’inchiesta per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. La squadra ritenuta colpevole dell’aggressione potrebbe essere eliminata dal campionato.
Secondo quanto ricostruito il giovane direttore di gara è stato colpito con calci e pugni, non solo da alcuni tesserati, ma anche da persone scese in campo dagli spalti. Un assistente di parte lo ha addirittura colpito alla nuca con la bandierina. Per evitare conseguenze ancora più gravi, è stato necessario l’intervento dei carabinieri per garantire la sua incolumità.
La condanna della politica è bipartisan: “Ancora una aggressione nei confronti di un arbitro, sempre in una partita di calcio giovanile, stavolta proprio in provincia di Catania. Ora basta, bisogna intervenire al più presto”, ha affermato il segretario regionale del Pd Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo che rilancia il suo progetto di legge in materia. “A dicembre la Camera – aggiunge – ha approvato all’unanimità un mio ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare maggiori tutele nei confronti dei direttori di gara. E’ urgente, di fronte a questi episodi che si ripetono con sempre più frequenza, discutere e approvare il progetto di legge a mia firma che prevede un inasprimento delle pene per chi si rende responsabile di questo tipo di atti violenti sui campi di calcio. Un punto qualificante del progetto prevede inoltre percorsi rieducativi e formativi non solo per i ragazzi ma anche e soprattutto per i genitori e i familiari che accompagnano i figli. Sono proprio i genitori che, non di rado, – conclude – hanno fatto registrare azioni violente, trasformandosi da sostenitori a veri e propri energumeni che aggrediscono i direttori di gara”.
“Abbiamo visto – hanno dichiarato a loro volta i deputati siciliani della Lega Anastasio Carrà, componente della commissione parlamentare Antimafia, e Valeria Sudano – le immagini terribili di un arbitro aggredito con calci e pugni in campo durante i play off di una partita di calcio che si stava disputando a Riposto, in provincia di Catania. Una scena agghiacciante, atroce, vergognosa, che mai vorremmo vedere lì dove vogliamo che a prevalere siano i valori sani dello sport. Condanniamo fermamente gesti violenti come questi, tipici di chi impone una cultura mafiosa che alimenta la brutalità della forza, della prevaricazione e dell’odio per sovvertire l’ordine e il rispetto di ogni regola. Ringrazio i carabinieri che sono intervenuti in maniera tempestiva per riportare la calma in campo. Ci auguriamo che i responsabili di questo episodio orribile siano severamente puniti, com’è giusto che sia. Lo sport è socialità, condivisione e rispetto. Non c’è spazio per la violenza”.
Per Alessandro Cattaneo, responsabile dipartimenti nazionali di Forza Italia, si è trattato di “un episodio gravissimo – l’ennesimo – che pone all’ordine del giorno la necessità di garantire maggiori tutele nei confronti dei direttori di gara, soprattutto nel calcio giovanile. Da ex arbitro e da uomo civile non posso tollerare simili episodi di inciviltà, che hanno visto un ragazzo di appena 19 anni, impegnato nel suo ruolo con passione e senso di responsabilità, essere accerchiato e pestato. Un atto barbaro, vile, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri e che deve portare a conseguenze severe, non solo per chi ha materialmente aggredito, ma anche per chi ha alimentato un clima d’odio e violenza. Esprimo la mia totale solidarietà a Diego Alfonzetti e alla sua famiglia, così come alla sezione AIA di Acireale che, con prontezza e dignità, ha preso posizione. Esprimo vicinanza a tutta l’Associazione Italiana Arbitri che spesso offre un’occasione educativa importante ai ragazzi e che altrettanto spesso si scontra con clima di inciviltà e violenza. Mi auguro che la giustizia sportiva e quella ordinaria facciano rapidamente il loro corso, arrivando a sanzioni esemplari: DASPO per i responsabili, denunce penali e, laddove necessario, l’esclusione dai campionati delle squadre coinvolte”.