Mentre passano i giorni e le speranze di ritrovare Cristian Casian Molnar ancora in vita si affievoliscono di ora in ora, un nuovo video racconta il disperato tentativo di salvare lui assieme a Patrizia Cormos e Bianca Doros, stretti gli uni agli altri mentre cercano di non farsi travolgere dalla furia del Natisone.
Un vigile del fuoco, si vede nella ripresa, cerca di raggiungere il gruppo che appare a pochi metri di distanza. Metri che diventano km incolmabili: la corrente dell’acqua è talmente forte e potente da annullare ogni bracciata che non riesce a farlo progredire in avanti per salvare i ragazzi.
Le immagini saranno acquisite dagli inquirenti specie alla luce del fatto che la Procura di Udine ha aperto un’indagine per omicidio colposo.
Ogni video messo in rete, ogni elemento che documenta gli ultimi, tragici, minuti, vissuti da Patrizia, Bianca e Casian, in parte potranno dare una risposta anche al dubbio di una delle madri delle vittime e che, distrutta dal dolore, aveva affermato che i ragazzi avrebbero potuto essere salvati invece di diventare oggetto di riprese da parte dei curiosi e dei passanti.
Sono stati acquisiti anche i tabulati e le conversazioni tra Patrizia e il Nue e le rotte ufficiali degli elicotteri dei vigili del fuoco e della sanità regionale. In fase di definizione i prossimi passaggi. Le indagini riguarderanno il rispetto delle procedure e, a questo proposito, saranno sentitigli specialisti che si occupano di dare attuazione alle direttive ricevute.
In corso di verifica anche la cartellonistica lungo il Natisone: ci sono segnali di pericolo di annegamento e divieto di balneazione, che andranno in futuro implementati con quello di pericolo di piene improvvise, che sullato percorso dai tre ventenni per giungere sull’argine sembrerebbe non esserci. Intanto, alle ricerche stanno partecipando anche oggi circa ottanta persone tra vigili del fuoco e volontari della Protezione civile Fvg con elicotteri, droni e varie imbarcazioni.
3 ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone
Intanto ieri sono partite da Udine dirette in Romania, tra i gesti di affetto e la commozione di familiari, amici e parenti, le bare ricoperte di fiori di Patrizia Cormos e Bianca Doros, le due giovani scomparse nella piena del Natisone lo scorso 31 maggio e le cui salme sono state rivenute il 2 giugno. Si è infine concluso il rito celebrato per le ragazze – vestite da sposa secondo la tradizione del loro Paese di origine – nella camera ardente vicina al cimitero urbano di Udine durante la giornata di lutto cittadino proclamata dal sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni.
“Si ritiene che la città si senta particolarmente vicina al dramma delle famiglie di Patrizia e Bianca – si legge nella nota del sindaco – La prima giovane infatti frequentava l’Accademia di Belle Arti Tiepolo di Udine e ne era studentessa modello, mentre la seconda si trovava in visita ai genitori, residenti in città”.
Alla cerimonia hanno preso parte la cittadinanza e i rappresentanti delle istituzioni.
Il rito religioso è stato presieduto dal vescovo Atanasie di Bogdania, della Diocesi romena ortodossa d’Italia, e concelebrato dal decano della Chiesa ortodossa romena del Triveneto padre Florin Chereches e altri sacerdoti. Attorno alle bare e ai familiari si sono stretti parenti, amici, colleghi di lavoro dei genitori delle due giovani, i quali risiedono tra Campoformido e Udine, i due comuni che hanno proclamato per oggi il lutto cittadino. Al commiato, in lingua romena e italiana, ha preso parte anche l’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba. “Per testimoniare la nostra vicinanza umana e cristiana e per un momento di preghiera comune”, ha detto a margine. Tra i presenti anche il sindaco di Udine e quello di Premariacco; la console di Romania a Trieste ha portato le sue condoglianze.
I funerali, previsti per sabato, saranno celebrati a Tarna Mare in Transilvania, luogo scelto per la sepoltura.
Il corpo di Cristian non si trova
Cristian Casian Molnar, 25 anni, risulta ancora disperso: sul posto continuano a lavorare sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i Comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Sotto la lente c’è un’ampia zona del Natisone. Nel corso delle ricerche sono stati trovati degli indumenti che però non appartengono a lui. Sin da venerdì sera, è presente il fratello del ragazzo, che assiste alle ricerche, sorretto dal calore dell’intera comunità romena locale.
“Nessuna nuova, purtroppo – ha riferito sui social il sindaco di Premariacco (Udine), Michele De Sabata – Oggi i sub hanno fatto un grande lavoro, i droni del Comune di Udine sono stati super, i pompieri non si commentano, si amano, così come i volontari della Protezione civile”. “Oggi abbiamo portato il console romeno di Trieste a Orsaria e poi sul luogo della tragedia – ha aggiunto -. Siamo statia ssieme a Radu, il fratello di Cristian che non resiste più”. “Domani si riparte – ha concluso il sindaco -. Grazie all’associazione Azzurra e ai volontari civici che, assieme a tanti amici, gestiscono il sostentamento di 80 persone ogni giorno e sicuramente lo faranno fino a domenica”.
Le indagini
E proseguono nche le indagini. La Procura di Udine sta indagando per omicidio colposo, a carico di ignoti: in conferenza stampa, il procuratore di Udine, Massimo Lia, ha detto due giorni fa: “Condurremo tutti gli accertamenti del caso e tutte le verifiche per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi, se ci sono state problematiche che possano in qualche modo aver inciso sul tragico evento”.
I carabinieri hanno già acquisito le testimonianze delle persone direttamente coinvolte, dei familiari e dei testimoni oculari, compresi alcuni dei soggetti che hanno realizzato il video documentando così la tragedia, in diretta.
Sono stati acquisiti anche tutti i tabulati e le conversazioni tra Patrizia e il Nue e le rotte ufficiali seguite dagli elicotteri dei vigili del fuoco e della sanità regionale. Sono in fase di definizione i prossimi passaggi, anche nell’ottica della stella polare indicata da Lia: la Procura si muoverà unicamente per cercare condotte omissive e non commissive. Questo significa che le verifiche dovranno stabilire il rispetto delle procedure: a questo proposito, saranno sentiti gli specialisti che si occupano di dare attuazione alle direttive ricevute.
E’ in corso di verifica anche la cartellonistica lungo il Natisone: ci sono segnali di pericolo di annegamento e divieto di balneazione, che andranno in futuro implementati con quello di pericolo di piene improvvise, che sul lato percorso dai tre ventenni per giungere sull’argine sembrerebbero non esserci.
La mamma Patrizia: “Potevano salvarli invece di fare video”
L’abbraccio dei tre ragazzi rimarrà negli occhi di tutti per sempre. Ed è per questo che arriva l’amarezza della madre di una delle vittime, Patrizia Cormos: “Invece di fare video dovevano salvarla”, queste le sue parole di suo sfogo al Messaggero Veneto a cui ha affidato il terribile rimpianto: “Ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ed ha detto Chiamate mia mamma”.
L’esame esterno del medico legale: decessi per asfissia da annegamento
“Siamo nella fase delle indagini preliminari, coi fatti che si stanno accertando in collaborazione con l’Arma dei carabinieri. Gli accertamenti sulle salme, la dinamica dei fatti, la documentazione che tutti abbiamo visto e l’esame esterno compiuto dal medico legale sui corpi, consentono, con ragionevole certezza, di individuare la causa del decesso nell’asfissia da annegamento e traumatismi vari. Si è ritenuta sufficiente l’ispezione cadaverica esterna, anche per riconsegnare le ragazze ai famigliari, per procedere con il rito funebre”.
Lo ha affermato il Procuratore di Udine, Massimo Lia, nel corso di una conferenza stampa di pochi giorni fa, riferendosi dramma del Natisone. “Tutto è stato acquisito – ha assicurato – compreso il cellulare della ragazza, che è ancora utilizzabile. I genitori non hanno formulato per ora richieste specifiche. Abbiamo già ascoltato tutti i testimoni, compresi i familiari e dalla Romania non è pervenuta nessuna istanza”. “Verificheremo – ha aggiunto – i protocolli come sempre in Italia le competenze sono diverse a seconda si tratti di intervento sanitario o meno, di attività di soccorso immediato o ricerca. Non tutte le cose sono considerate analoghe. La richiesta della relazione urgente sollecitata dal ministro Musumeci l’ho letta sui giornali, ma – ha concluso – non ho avuto contatti con la prefettura”.
La discussione sui soccorsi: Musumeci chiede relazione
Intanto, si è aperta una discussione sui soccorsi, dopo la richiesta del ministro con delega alla Protezione civile, Nello Musumeci (anticipata due giorni fa sul suo profilo Facebook e protocollata ieri), di una relazione dettagliata sulla vicenda.
Si discute, tra l’altro, sull’opportunità di essere intervenuti con l’elicottero decollato dall’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Perché si è impiegato un elicottero partito da così lontano?
La Procura di Udine si sta concentrando sulla verifica dei tabulati della gestione dell’Sos e sulla opportunità, appunto, di aver scelto di impiegare nell’immediatezza dei fatti un velivolo distante centinaia di chilometri dal luogo della tragedia.
![Cristian Casian Molnar, uno dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone ancora disperso](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/06/02/1717316328466_.png)
Cristian Casian Molnar, uno dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone ancora disperso
La ricostruzione della tragedia: la prima chiamata di soccorso
Quello squillo alle 13.25 di Venerdì. Secondo una ricostruzione fatta dall’Ansa, la prima chiamata di soccorso è stata fatta attorno alle 13.25 di venerdì da una delle vittime che in modo preoccupato diceva di essere rimasta “prigioniera” con i due amici sul greto del fiume a causa del livello delle acque che saliva e impediva loro di tornare a riva.
L’abbraccio prima della fine
L’addetto del 112 al telefono gestisce l’SOS
L’addetto della centrale del Numero unico regionale 112 ha gestito l’Sos come soccorso tecnico – nel quale non ci sono persone con problemi sanitari – e ha dunque deciso di dirottare la richiesta al Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Udine, il quale ha inviato, con la massima urgenza, l’equipaggio più vicino al luogo della richiesta e ha immediatamente attivato le squadre specializzate di fluviali e messo in preallarme i sommozzatori.
Natisone, parla l’operatore della Protezione Civile che ha trovato il corpo di Patrizia
Infine l’arrivo di “Drago”
Contestualmente, è stato attivato Drago, l’elicottero di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, che ha iniziato a predisporre il proprio piano di volo e acceso i motori.
Ancora una chiamata disperata: la ragazza nel fiume, il panico
Visto l’innalzamento del livello del fiume, pochi minuti dopo, la ragazza che aveva fatto la prima chiamata ha sollecitato, in preda al panico, nuovamente l’arrivo dei soccorsi, imitata da almeno una mezza dozzina di passanti, che transitavano sul ponte Romano e avevano compreso la difficoltà del caso.
Nel frattempo, anche il personale di terra dei pompieri era giunto in zona: valutato che Drago aveva da poco iniziato il tragitto verso il Friuli Venezia Giulia, è stato chiesto l’intervento dell’elicottero sanitario della Sores Fvg, con un tecnico del Soccorso alpino a bordo, che potesse compiere specifiche manovre per un eventuale recupero all’esterno del velivolo.
Un secondo elicottero
Un secondo elicottero si è alzato in volo pochi minuti dopo Drago, ma, dovendo percorrere una distanza che può essere coperta soltanto in 8 minuti, è arrivato a Premariacco ben prima.
Il fiume Natisone ha restituito i loro corpi. Ritratto di Bianca e Patrizia
L’epilogo
I tre ragazzi, purtroppo, qualche istante prima – soltanto un paio di minuti secondo i testimoni oculari – erano già stati ingoiati dal fiume, nonostante l’eroico tentativo di salvataggio dei vigili del fuoco, uno dei quali si è perfino lanciato in acqua, rischiando anche lui di essere trascinato dalla impetuosa corrente.
![Piena del Natisone](https://www.rainews.it/resizegd/768x-/dl/img/2024/06/03/1717440066153_.png)
Piena del Natisone