Una scheggia di bomba russa, esplosa mentre passeggiava con il cane, le ha quasi perforato le arterie e lei, viva per miracolo, l’ha cucita dentro una bambolina.
È la storia di Veronika, una ragazza ucraina di 18 anni che oggi ha consegnato al Papa un simbolo di resistenza e rinascita: la bambola ‘Vilna’ (che significa “libera”). Veronika, sopravvissuta all’assalto grazie alle cure ricevute in Italia tramite un canale aperto dal cardinale Matteo Zuppi , la bambola l’ha consegnata questa mattina durante un’udienza nell’Auletta dell’Aula Paolo VI con un gruppo di orfane ucraine, adolescenti e bambine dai 6 ai 19 anni.
“Tutte hanno perso i genitori ma anche la libertà, hanno perso i colori della vita e sono costrette a vivere in bunker e orfanotrofi”, racconta ai media vaticani Claudia Conte, giornalista, scrittrice e attivista oggi presente all’udienza papale come referente dell’Associazione Memoria Viva. Si tratta del progetto di comunicazione nato per rendere viva la memoria -appunto- di un passato dal quale nasce la storia recente, che si rivolge principalmente ai giovani chiamandoli all’impegno di raccogliere dal vivo le testimonianze di chi ha vissuto l’orrore (dalla Shoah ai recenti conflitti) e tramandarne l’esperienza infuturo.
Il Papa ha incontrato 7 ragazze provenienti da Kharkiv, a Roma grazie all’Associazione Memoria Viva. 5 febbraio 2025 (Vatican News)
Dall’inizio dell’invasione in Ucraina, Memoria Viva è stata tra le prime a portare aiuti: subito ai confini polacco ero meno, poi a Leopoli, Mykolaiv, Kyiv, ma anche in zone devastate come Bucha, Odessa, Zaporizhzhia, Dnipro. “Abbiamo organizzato 54 camion, autobus, furgoni, carrelli, qualunque cosa potesse trasportare beni di prima necessità, medicinali, coperte, cibo”, spiega Conte, sottolineando come dagli aiuti umanitari siano sbocciate vere “relazioni umane”, rapporti stretti con queste ragazze e bambine a cui la guerra ha reciso ogni legame familiare.
“Sono come delle sorelline. Adesso andremo al Carnevale di Viareggio; ieri abbiamo visto Andriy Shevchenko, presidente della Federazione Calcio ucraina. L’anno scorso Luciano Spalletti e la Nazionale… Passiamo le giornate insieme, andiamo al ristorante, si condivide molto”.
Le bambine poi torneranno in Ucraina, in luoghi di sofferenza e mancanza alleviate, tuttavia, proprio dal sostegno di Memoria Viva e dei suoi volontari. In particolare Kharkiv, rileva Conte, è una delle città maggiormente distrutte: “I bambini sono le vere vittime delle guerre”.
Veronika, viva per miracolo anche grazie alle cure in Italia
E anche i giovani, come Veronika che non ha fatto nulla di male se non portare in giro il cane quando un’esplosione ha provocato schegge che le hanno quasi trafitto il cuore. “È viva per miracolo”, sottolinea l’attivista. Ed è viva, Veronika, grazie anche all’intervento tempestivo dei medici della Fondazione Don Gnocchi di Milano dove è stata trasferita nell’agosto 2024, dopo mesi di terapia intensiva, grazie ad un canale aperto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e inviato del Papa proprio in Ucraina per trovare soluzioni di pace.
I laboratori nei bunker
Di questa esperienza rimane ora ‘Vilna’, la bambola realizzata in uno dei laboratori di ricamo e cucito avviati all’interno dei bunker, insieme a studi e altre attività. “È un progetto di solidarietà che sta partendo per sostenere l’orfanotrofio”. Il giocattolo è stato consegnato anche alla senatrice a vita Liliana Segre e a Sami Modiano, sopravvissuti ai lager nazisti e testimoni della Shoah.