Svolta nelle indagini sulla morte di Ramy Elgaml, dopo un inseguimento dei Carabinieri. Il 19enne di origine marocchina era a bordo di uno scooter guidato dall’amico Fares Bouzidi, 22 anni, rimasto ferito, e i due venivano inseguiti da tre auto dei Carabinieri, che avrebbero tallonato il motorino fino a farlo cadere. La caduta è stata fatale per Ramy.
Dalla consulenza cinematica disposta dalla procura di Milano e depositata, emerge che il carabiniere che era alla guida dell’ultima macchina inseguitrice ha avuto un comportamento corretto, ha frenato quando doveva frenare e l’urto tra l’auto e lo scooter non si è verificato alla fine dell’inseguimento, ma in precedenza ed è stato laterale.
Nel documento si legge anche che “per quanto attiene al Vice Brigadiere conducente dell’autovettura di servizio Alfa Romeo Giulietta, la disamina di tutti i video e l’attenta analisi hanno confermato che questi, aderendo al dovere d’ufficio, ha proceduto nell’inseguimento dei due fuggitivi attenendosi alle procedure previste nei casi di inseguimenti di veicoli, quando si è trovato nell’impossibilità di poter attuare un’azione difensiva efficace in relazione alla manovra improvvisa ed imprevedibile attuata dal conducente del motoveicolo, di taglio della propria traiettoria”.
La concausa determinante dell’evento che ha cagionato il decesso del trasportato a bordo del motoveicolo, Elgaml Ramy Yehia Awwad Nady – al di là dei fattori umani connessi ai conducenti – è stata, purtroppo, determinata dalla presenza del palo semaforico che ha arrestato la caduta del trasportato, bloccandone la via”.
Al corteo studentesco pro Palestina, unitosi alle manifestazioni in corso per lo sciopero generale, sono comparsi manifesti con la scritta “Verità e giustizia per Ramy” in riferimento a Ramy Elgaml, il 19enne egiziano di Milano morto per un incidente in scooter durante un inseguimento con i carabinieri la notte del 25 novembre. Torino 29 novembre (Ansa)
Fares si è assunto un rischio
Nella perizia si legge: “Per quanto attiene al conducente del motociclo Yamaha, Bouzidi Fares, questi, opponendosi all’Alt dei Carabinieri, dava avvio a un inseguimento anomalo e tesissimo, a elevatissima velocità lungo la viabilità urbana cittadina, con una guida spregiudicata ed estremamente pericolosa, transitando con semafori rossi, a pochi centimetri da veicoli in marcia regolare con rischio di collisioni, affrontando di notte, in contromano, curve alla cieca. Questi, con il suo comportamento sprezzante del pericolo, ha determinato l’inseguimento e le sue modalità e si è assunto il rischio delle conseguenze, per sè e per il trasportato”.

Tg1 Stefano Fumagalli (Tg1)