“Ricevo minacce pazzesche, ma io ho visto di tutto. Come potrei avere paura a uscire di casa?”. Liliana Segre parte da questo presupposto per descrivere quello che sta vivendo dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas ad Israele, durante un evento al Memoriale della Shoah di Milano con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
La senatrice a vita parla di “un’ondata spaventosa di odio e antisemitismo” che “non mi aspettavo – spiega – anche nei confronti di ebrei italiani che non c’entrano niente con le decisioni politiche di Israele e magari non le condividono”.
Affermazioni che trovano riscontro nei numeri, come quelli dell’osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). Stando ai dati elaborati dalle segnalazioni arrivate alle associazioni e alle forze dell’ordine, dal 7 ottobre all’1 maggio si contano almeno 345 episodi riconducibili all’antisemitismo, tra cui 41 ‘hate crimes’, ossia crimini d’odio motivati da un pregiudizio, 175 casi di ‘hate speech’ e 112 casi di incitamento all’odio online.