Sale a oltre 130 morti il bilancio della mega-operazione delle forze di sicurezza scattata ieri a Rio de Janeiro contro il gruppo criminale del “Comando Vermelho”, il secondo più potente del Brasile. Lo riporta Cnn Brasil citando l’Ufficio del Difensore d’ufficio della città carioca. Finora il bilancio ufficiale del governo parlava di 64 morti. Tra le vittime si contano anche quattro agenti di polizia. Dell’ulteriore aggravamento del bilancio delle vittime si è avuto contezza nelle prime ore del mattino, quando oltre 60 corpi sono stati disposti in fila in piazza São Lucas, nel Complesso Penha, zona nord di Rio, dagli abitanti usciti alla ricerca dei loro familiari scomparsi.
I cadaveri sono stati rimossi in una vicina zona boscosa, dove si sono verificati gli scontri più violenti tra polizia e narcotrafficanti. Tuttora in corso l’identificazione dei corpi da parte dei familiari, che in un silenzio spettrale – scrive O Globo, il principale quotidiano della città – sollevano le lenzuola e le coperte che coprono i cadaveri.
Si è trattato della più sanguinosa operazione di polizia mai avvenuta nella storia della città. Nel raid, che si è concentrato nei complessi di favelas di Penha e Alemão, sono stati impiegati 2.500 agenti, accolti con uno sbarramento di fuoco dai membri del Comando Vermelho, che hanno lanciato dai droni granate contro gli agenti. L’operazione ha portato all’arresto di 81 persone. Nelle ore successive all’operazione, secondo la Cnn, i criminali hanno poi eretto barricate in alcune località, incendiando autobus e alcune auto, impedendo così il passaggio dei mezzi di soccorso.
In particolare, i poliziotti in assetto antisommossa sono entrati nel “Complexo da Penha” e nel “Complexo do Alemão”, nella parte settentrionale di Rio, vicino all’aeroporto internazionale, dove a comandare c’è, appunto, la banda del Comando Vermelho. Gli agenti si sono serviti di 32 mezzi blindati e 12 veicoli da demolizione per distruggere le barricate erette dai trafficanti di droga, che impedivano alla polizia di entrare nelle strette strade delle favelas.
Secondo il governatore dello Stato di Rio, Claudio Castro, è stata l’operazione antidroga più imponente nella storia dello Stato. La polizia ha sequestrato 93 fucili e più di mezza tonnellata di droga. Le autorità di Rio de Janeiro hanno precisato che coloro che sono morti “hanno opposto resistenza all’azione della polizia”.
La storia del Comando Vermelho
Il Comando Vermelho è un gruppo criminale coinvolto nel traffico di droga e armi. Fondato nel 1979 in una prigione di Rio, negli ultimi anni si è espanso in altri Stati. In Brasile, è secondo solo al Primeiro Comando da Capital (PCC), con sede a San Paolo e suo più acerrimo rivale, aggiunge El Pais. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, ha espresso in un post sui social il suo “orrore” per quanto avvenuto: “Ricordiamo alle autorità i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale e sollecitiamo che vengano condotte indagini tempestive ed efficaci”.
Agenti di polizia camminano per strada durante l’Operazione Contencao (Operazione Contenimento) nella favela di Vila Cruzeiro, nel complesso Penha, a Rio de Janeiro, Brasile, il 28 ottobre 2020. (afp)
