Tanti i cartelli del corteo partito da piazza Vittorio Emanuele, a Roma, al grido di “Palestina libera”. Tra gli altri, anche quelli con i volti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e dei ministri Valditara e Bernini coperti da macchie di vernice rossa e mani “insanguinate”.
Il corteo, per il quale sono attese 15mila persone da tutta Italia, è aperto dallo striscione: “Stop genocidio e al massacro in Libano. Palestina Libera. Fermiamo Israele con la resistenza – Israele pericolo per il mondo”. Su un cartoncino, anche l’immagine di Netanyahu dietro sbarre rosse: “Criminale contro l’umanità. Arresto subito”, si legge.
“Noi abbiamo lavorato – ha detto Yousef Salman, presidente della comunità palestinese, tra gli organizzatori della manifestazione nazionale – per l’unità dei palestinesi in Italia ma anche insieme a tutte le realtà italiane che sono oggi scese in piazza con noi per urlare contro questo continuo genocidio e questa politica criminale dei governanti di estrema destra israeliani, perché questo continuo genocidio deve essere bloccato, fermato. Il popolo palestinese non può non avere il suo diritto all’autodeterminazione, a vivere sotto il sole come tutti gli altri popoli del mondo”.
Manifestazione pro Palestina (ANSA)
Alla manifestazione nazionale unitaria, infatti, indetta dalle organizzazioni palestinesi in Italia, prendono parte numerose organizzazioni sindacali e politiche.
Tra i cartelli, ci sono, come già detto, quelli raffiguranti alcuni politici italiani e i loro volti sono macchiati di vernice rossa, impronte di mani “insanguinate” e si leggo le scritte “guerrafondaio” o “guerrafondaia”.
Una donna tiene in grembo un fagottino avvolto in un lenzuolo sporco di rosso a evocare la strage di bambini a Gaza.
“Abbiamo fatto di tutto per scendere in piazza tutti uniti – ha spiegato il presidente della comunità palestinese – perché dinanzi a quello che sta accadendo in Palestina non possiamo avere il lusso di dividerci e spaccarci di nuovo”, in riferimento alle manifestazioni che in un primo momento dovevano essere divise. Diverse le bandiere della Palestina e del Libano.