“Boccheggiava, era agonizzante. Aveva il braccio amputato e tagli in tutto il corpo”. Così ha descritto le condizioni di Satnam Singh il proprietario di casa che per un anno e mezzo ha ospitato la compagna e il bracciante agricolo indiano di 31 anni, deceduto dopo un grave incidente sul lavoro avvenuto nel giugno 2024 nelle campagne di Cisterna di Latina. La testimonianza è stata resa oggi davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Latina, nel processo con rito immediato a carico di Antonello Lovato, titolare dell’azienda agricola dove lavorava Singh, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale. “Mi trovavo dietro casa quando ho sentito rumori e urla”, ha raccontato l’uomo in aula. “Sono andato davanti per capire cosa stesse accadendo e ho trovato Soni, la compagna di Satnam, disperata e in lacrime. Mi gridava ‘ambulanza’, ‘ambulanza’.” Il testimone ha poi raccontato ai giudici e alla giuria popolare, di aver visto un uomo, poi identificato come Lovato, manovrare una cassetta dal furgone: “Gli ho chiesto cosa fosse successo e mi ha risposto ‘Si è tagliato’. Gli ho detto ‘si è tagliato e lo porti qui?’. Mi ha risposto ‘non ce l’ho in regola’, poi è salito sul furgone e se n’è andato”. “Con il telefono della mia amica ho chiamato il 118 e mentre ero in contatto con l’operatore sono andato dove si trovava Satnam. Lì ho capito che non si era semplicemente tagliato: aveva il braccio amputato, tagli su pancia e petto. Boccheggiava, era agonizzante”, ha poi concluso.
Antonello Lovato, il datore di lavoro imputato con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Satnam Singh, ha reso spontanee dichiarazioni in aula, annunciando di voler estendere in risarcimento a tutte le parti civili. “Ho seguito attentamente la scorsa udienza e so che diversi familiari di Satnam si sono costituiti parte civile. Per questo motivo ho chiesto ai miei avvocati di estendere il risarcimento anche a queste persone, tra cui una somma che ho raccolto lavorando in carcere, pari a 280 euro. Il mio impegno nei loro confronti rimarrà costante”, ha detto l’imprenditore agricolo, difeso dagli avvocati Mario Antinucci e Stefano Perotti.