
È uno scontro a distanza con la presidente del Consiglio quello che va in scena all’assemblea del PD.
“Sentiremo un’altra dose di propaganda”, punge la segretaria Elly Schlein riferendosi ad Atreju all’inizio della sua lunga relazione, applaudita dai delegati in più punti, dove non lesina strali alla presidente del Consiglio: “Meloni è una campionessa di incoerenza”, dice ricordando il video in cui la premier diceva di volere azzerare le accise. Poi l’attacco sulla manovra: “Non contiene nulla per la crescita, solo investimenti inutili come il ponte sullo Stretto. Ma il governo evita di parlarne”, aggiunge la leader dem, “come evita di parlare dei dazi di Trump”.
Schlein torna anche sui temi di politica estera. L’Ucraina? “Non possiamo lasciare tutto alle telefonate Trump-Putin, l’Europa sia al tavolo negoziale”.
Il Medio Oriente? “Governo tiepido, si intervenga subito per gli aiuti umanitari a Striscia di Gaza e per il riconoscimento dello Stato di Palestina”.
E poi la segretaria dem si rivolge al suo partito: “È finito il tempo dei litigi, sarò la segretaria di tutti, ora è tempo della responsabilità”.
Un passaggio non scontato, certificato dal voto sulla relazione approvata anche con l’appoggio dell’ala bonacciniana: l’intervento di Bonaccini è tra i più applauditi, solo la minoranza “riformista” si astiene. “Il PD cresce ed è il perno di una coalizione che c’è nei fatti a partire dalle regionali”, dice Schlein. Questo quasi a stemperare le polemiche dopo le parole di Giuseppe Conte da Atreju, che hanno creato diversi malumori nel partito. “Testardamente unitari”, ribadisce Schlein, “ce lo chiede il Paese – e l’agenda con gli emendamenti comuni su salario minimo, sanità, scuola c’è già”.