La spending review prevista dalla manovra economica tocca anche la scuola, con la riduzione del turn over pari al 25%. A decorrere dall’anno scolastico 2025/2026 la dotazione organica complessiva dei docenti è ridotta di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia; inoltre “si procede alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola”, gli Ata, in modo da conseguire, a decorrere dall’anno scolastico 2025/2026 una riduzione nel numero dei posti pari a 2.174 unità. Le riduzioni del personale docente e Ata possono essere rimodulate nell’ambito dell’organico triennale della scuola, a invarianza finanziaria.
Le statistiche mostrano una diminuzione del numero di studenti a partire dal 2015-2016, con un calo di 20mila alunni, seguito da un altro calo di 75mila studenti nel 2018-2019. L’anno scolastico 2021-2022 ha segnato un record con una riduzione di 100mila studenti, superato lo scorso anno scolastico con una diminuzione di 130mila studenti. Quest’anno gli studenti sono 7.073.587; secondo alcuni calcoli la popolazione scolastica nel 2032 si ridurrà di 1,4milioni. Sindacati e opposizioni sono molto critici con il taglio previsto in manovra.
In una nota il ministero dell’Istruzione e del Merito ha poi specificato: “La legge di bilancio, pur nel quadro di generale contenimento della spesa, obiettivo qualificante e di lungo periodo che caratterizza l’operato di questo governo, ha stanziato risorse ad hoc per la scuola- Nello specifico – prosegue – per il contratto collettivo 2022/2024, si è ottenuto, come espressamente richiesto dal ministro, un incremento del 6% complessivo, rispetto al precedente 5,78%; per la prima volta nella storia della contrattazione pubblica sono già state stanziate risorse per la successiva tornata contrattuale, pari a 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, a 3.550 milioni di euro per il 2026 e a 5.550 milioni di euro annui a decorrere dal 2027. Con queste risorse si riconosceranno incrementi retributivi al personale della scuola pari a 5,4% a regime, superiore all’inflazione programmata, e con l’erogazione di primi anticipi già nel 2025, nelle more della definizione della stessa contrattazione”.
Inoltre, viene sottolineato nella mota ministeriale: “Con riguardo al presunto taglio degli organici di 5.660 docenti e di 2.174 unità di personale ATA, si precisa che, come si evince, chiaramente, dalla tabella allegata alla legge di bilancio, si tratta di una misura transitoria di riduzione del turn over che non intacca la dotazione complessiva dell’organico, anche in ragione delle assunzioni che si faranno sul sostegno. Nel corso dell’iter di approvazione del provvedimento si avrà l’occasione per precisare la temporaneità della misura.