“A quanto pare non si riesce a capire come l’hanno colpito, con cosa l’hanno colpito, ma sta di fatto che gli hanno aperto il cranio”, Andrea Sinagra è volato a Lanzarote dove suo figlio Salvatore lotta tra la vita e la morte. È in coma, forse colpito con una spranga, il padre, aggrappato ad una speranza, senza ancora un nome e un perché per quel brutale pestaggio. Era sera alle Canarie, una partita a biliardino con gli amici. “Questo energumeno si è avventato su di lui, li hanno divisi. li hanno fermati e sembrava che la cosa fosse finita lì. Mio figlio ha detto ‘guarda mi vado a fumare una sigaretta fuori’ e invece appena è uscito fuori lo hanno aggredito”, racconta il padre. Dalle telecamere visionate dalla polizia spagnola per ora nessun indizio. Salvatore, trentanni, qui aveva un’attività la stava abbandonando, a marzo sarebbe tornato nella sua Favignana. “Forza Salvatore”, scrive il comune. “i medici hanno detto ‘è giovane e forte, potrebbe farcela’”, racconta ancora il padre, “solitamente nelle sue condizioni nelle 24h son morti”, ha gli occhi gonfi e tormentati, “C’è chi ha visto e poi è sparito”, denuncia, “se c’è qualcuno che sa qualcosa per amore di sto ragazzo, di dire la verità di non nascondere niente, questo quello che voglio chiedere. E che sia fatta giustizia perché una persona del genere non può stare in giro ad andare a spaccare la gente in mezzo alla strada, a rompere la testa ai bravi ragazzi”.
“Se qualcuno sa, parli”, l’appello del padre del ragazzo pestato alle Canarie
Di Sala Notizie2 min di lettura
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