Nuovo appuntamento per MUSTer, il master promosso da “Fior di Risorse” che si propone di portare gli studenti dentro alcune delle realtà italiane che fanno grande il nostro Paese. Tra le aziende, le associazioni e le società visitate dal master – e che portano avanti progetti di valore – c’è anche una realtà che finanzia progetti agroforestali diffusi sul territorio per realizzare ecosistemi sostenibili e permettere a migliaia di contadini di far fronte ai costi iniziali della piantumazione di nuovi alberi, garantendo nel tempo sovranità alimentare ed opportunità di reddito.
Sembra che Confucio abbia detto: “Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso“, vera o no la paternità di questa frase, è ben chiara a tutti l’importanza di creare strategie per vivere in un mondo più verde ai fini della lotta al surriscaldamento globale.
Tutti gli alberi, come è noto, assorbono CO2 e generano un beneficio per l’intero Pianeta e il raffreddamento dovuto all’evaporazione dell’acqua è il processo mediante il quale viene rinfrescata un’area geografica, utilizzando l’energia che altrimenti produrrebbe un riscaldamento della zona. L’asfalto nelle aree urbane ed il disboscamento delle foreste sono quindi nemici del raffreddamento evaporativo.
L’appuntamento degli studenti di “Fior di Risorse” in aziende green è dunque volto ad incontrare chi lavora operativamente per rendere più verde il nostro Paese, anche in linea con le convenzioni sulla diversità biologica sostenute dall’Europa.
Alla 16ª Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP16), tenutasi tra ottobre e novembre 2024 in Colombia, l’UE ha infatti ribadito il suo ruolo di leadership, puntando su accordi ambiziosi per la protezione della natura. Tra i punti chiave delle conclusioni, l’UE si è impegnata a istituire un sistema solido e trasparente per valutare i progressi compiuti nell’attuazione del piano globale e, inoltre, il Consiglio sostiene finanziariamente il ruolo del Fondo mondiale per l’ambiente e accoglie con favore la creazione di un Fondo specifico per la biodiversità.
La COP16 è stata definita “prima COP di attuazione“, in quanto rappresenta un banco di prova per valutare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi fissati alla COP15 nel 2022. Tra questi, spiccano non solo la protezione di un terzo del pianeta, ma anche l’integrazione della biodiversità nelle politiche nazionali e locali, il contrasto al degrado degli ecosistemi e il rafforzamento delle misure di biosicurezza.
L’Italia, dal canto suo, ospita alcune realtà – come quella visitata dagli studenti di MUSTer – che credono fortemente nella formazione e nel finanziamento delle comunità coinvolte nei progetti di forestazione, facendo lavorare contadini che diventano anche proprietari degli alberi e dei loro frutti e diversificano il proprio reddito.
Pensare green quindi significa anche credere in una imprenditorialità che punti a piantare e far crescere alberi rispettando la biodiversità, la cui perdita sta avanzando a un ritmo allarmante, mettendo a rischio gli ecosistemi e la qualità della vita globale. Ogni giorno, infatti, si estinguono fino a 200 specie e, secondo il Forum Economico Mondiale, quasi la metà del PIL globale dipende dalla natura, evidenziando l’urgenza di preservarla per garantire il nostro futuro economico e ambientale.
L’Unione Europea si pone come modello per affrontare la crisi della biodiversità, costruendo un futuro in equilibrio con la natura e ha adottato una serie di iniziative previste dalla Strategia sulla biodiversità per il 2030, elemento fondamentale all’interno del Green Deal europeo.