Da Velletri a Lignano per mettere in riga – nuovamente – tutti i pretendenti alla medaglia d’oro. Stavolta, in occasione dei Campionati del mondo di apnea per disabili, si è preso la medaglia d’oro senza ritoccare il (suo) record iridato. “Ma è stata una nuotata straordinaria dove la concentrazione è quell’elemento imprescindibile. Arrivare a 109 metri in lunghezza (apnea dinamica senza attrezzi) con il solo ausilio delle braccia è davvero una impresa. Ogni volta mi domando: ma che ci faccio qui? Devo proprio andare a gareggiare? E poi tutto questo diventa il mio viaggio che dura poco e ti scava dentro. E forse è proprio per questo che continuo ad immergermi. Sembra una operazione semplice, nuotare. Sembra perché c’è molto di più che va oltre il trattenere il respiro. E’ mantenersi dentro la bolla con tutte le emozioni insieme”.
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