È pronta la richiesta di giudizio immediato per Moussa Sangare, il 30enne di Suisio, nella Bergamasca, che ha accoltellato Sharon Verzeni a Terno d’isola nello scorso luglio. L’uomo è accusato di omicidio pluriaggravato.
Oltre che i futili motivi e la premeditazione, il pm Emanuele Marchisio, che ha coordinato le indagini, gli contesta l’aggravante della minorata difesa per l’orario notturno, il luogo che era deserto e le condizioni della vittima che stava ascoltando musica con le cuffiette, risultando quindi più vulnerabile a un’aggressione a sorpresa alle spalle come quella che ha subito. L’istanza sarà inoltrata al gip a breve.
Sharon “aveva le cuffiette e guardava le stelle in cielo” l’istante prima di morire. “Perché, perché?” sono state le sue ultime parole rivolte ad un assassino che non conosceva. Quel Moussa Sangare che era uscito di casa quella notte con l’ossessione, parole sue, di accoltellare qualcuno. E che, prima di sferrare la prima coltellata, “puntando al cuore”, le ha rivolto la parola: “scusa per quello che ti sto per fare”