La denuncia arriva dalla SILP CGIL, il sindacato dei lavoratori di polizia, “Condanniamo con fermezza le violenze ma è inaccettabile vedere il leader di estrema destra dare ordini in piazza ai responsabili dell’ordine pubblico”, “Gli agenti non possono essere carne da macello” denuncia il sindacato. Così a 24 ore dal corteo di CasaPound, tra cori fascisti e polemiche, si allunga la scia di veleni.
“Piantedosi deve molte spiegazioni alla città”, aveva detto già in mattinata un furioso sindaco Lepore che da giorni chiedeva di non autorizzare il corteo nero, “Ci hanno mandato 300 camicie nere”, attacca Lepore. Su tutta la vicenda fin qui Piantedosi è intervenuto solo ieri sera, dopo gli scontri tra collettivi e forze dell’ordine, per denunciare quella che ha definito un’aggressione vergognosa. A lui oggi si rivolge anche Salvini con una richiesta ben precisa sui centri sociali di sinistra: “sgomberarli uno dopo l’altro, sono covi di delinquenti, mezzi tossici e i mezzi violenti, quindi… È questo! e poi il problema sono i fascisti…”
Nella stessa settimana in cui ha dato dei comunisti ai magistrati, che hanno disapplicato il decreto Paesi sicuri, ai sindacati in piazza il leader della lega definisce i centri sociali “zecche rosse”. D’accordo con lui Vannacci che chiede di rendere questi vergognosi violenti “non nocivi”.
Per le opposizioni invece CasaPound è la vera causa scatenante, un errore, anzi una provocazione: “Quello che è avvenuto ieri a Bologna dimostra senza ombra di dubbio che è stato un errore imperdonabile, da parte del governo e delle istituzioni, concedere ai fascisti la possibilità di manifestare nella città medaglia d’oro della resistenza” dice Fratoianni di Allenaza Verdi e Sinistra. Unirsi contro il disegno di uno stato autoritario è l’appello anche dei 5 Stelle.