La testimonianza fondamentale è quella della donna moldava che era in panetteria con i due ucraini quando un uomo è entrato e ha fatto fuoco uccidendone uno e ferendo gravemente l’altro.
I riscontri si sono avuti dalle telecamere di videosorveglianza, visto che il killer ha agito a volto scoperto.
Quello che nessuno poteva aspettarsi, nemmeno gli agenti della Squadra mobile al lavoro sul caso, è l’identità di chi avrebbe fatto fuoco: Raffaele Mascia, 21 anni, il figlio del fornaio Matteo.
Il tutto sarebbe nato da un alterco dentro il negozio fra lui e la vittima Ivan Disar, 49 anni ucraino che stava consumando qualcosa da mangiare insieme all’amico e connazionale 26enne Pavel Chioresco, ferito ma non in pericolo di vita.
Quando il panettiere, che conosce benissimo i due clienti, va nel retrobottega per scaldare la merce, suo figlio avrebbe esploso sei colpi: quattro vanno a segno. Illesa la donna che era con i due avventori.
A quanto risulta agli investigatori, Raffaele avrebbe una vita disordinata: qualche precedente di polizia. A volte si fermava a dormire in un locale dietro la panetteria del padre.
E’ ancora irreperibile. Anche l’arma del delitto non è stata ancora trovata.