“C’è qualcuno che ci vuole insegnare a mangiare”, proponendo etichette per gli alimenti come il Nutriscore”. Ma quella italiana “è, insieme al Giappone, la popolazione più longeva del pianeta. Qualcosa l’alimentazione c’entra. Questo ci induce a dire: chiedete a noi come fare le etichette”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione della Settimana della prevenzione oncologica 2024′, promossa della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).
All’interno di “un’alimentazione bilanciata – ha proseguito il ministro – noi riteniamo che il prodotto non debba esser guardato singolarmente, ma nell’insieme della nutrizione complessiva. Non c’è un prodotto che in eccesso non faccia male, persino l’acqua se ne ù assumi 10 litri. Per questo noi pensiamo a un modello di etichetta che informi chiaramente su quanto prodotto possa essere assunto, e non un semaforo”.
“Dobbiamo andare a incidere sul sistema alimentare. La società moderna induce ad alimentarsi di più con cibi ipertrasformati. Prima avevamo una alfabetizzazione alimentare dovuta a due elementi stabili, che erano la mamma e la nonna, che con il buon senso dettavano regole su cosa fosse buono e cattivo. Era un’educazione che oggi ci viene spesso a mancare e che deve essere compensata con una educazione alimentare svolta dalla scuola e all’interno della famiglia” ha aggiunto Lollobrigida. “Oggi attraverso i social e la comunicazione passano messaggi che spesso vanno bene più per le aziende produttrici che per la persona che consuma. Dobbiamo pensare di compensare con un sostegno attraverso la scuola anche attraverso l’utilizzo corretto dei social utilizzando la tecnologia per informare al meglio i nostri ragazzi”.