Su un povero, giovane, cavallo ustionato viene messa la crema la veterinaria Maria Cristina Medina e riceve centinaia di chiamate al giorno. “A volte è troppo anche per me, dice, trovo gli animali che sono ancora vivi ma in grande agonia”. La causa, gli incendi vastissimi che per una settimana hanno travolto l’Albania.
I vigili del fuoco, a lavoro 24 ore su 24, hanno dovuto evacuare molte persone in gran fretta e non tutti sono riusciti a portare lontano dalle fiamme gli animali. Intorno, ettari ettari di bosco sono bruciati. Caldo e una siccità sproporzionata stanno colpendo tutta la regione.
In Turchia l’acqua della Diga del Lago di Tekirdag sul Mar di Marmara è scesa sotto livelli record. Molti sono rimasti con i rubinetti a secco, si organizzano con bottiglie e damigiane nelle campagne però non si riesce ad innaffiare. “Siamo una delle aree più colpite dalla siccità. – affermano Sono due mesi che non cade una goccia di pioggia. A Diyarbakir, nell’Est della Turchia, ci sono 40 gradi fissi. La gente si butta nelle fontane della città.
“Temperature insopportabili. Sembra andare sempre peggio. L’anno scorso era caldissimo ma adesso lo è ancora di più” afferma unuomo che lavora nelle costruzioni.
Così, anche in Siria, un agricoltore mostra la sua terra, arida, secca. “Abbiamo seminato in 6 ettari e non è cresciuta neanche una spiga di grano, dice. Non piove da mesi ed abbiamo perso tutto”.