Calabria, Campania e Sicilia (con l’aggiunta della Puglia) sono il fanalino di coda in Europa per occupazione. Lo dicono i dati Eurostat che fanno riferimento al 2024. Il titolo di studio può aiutare riducendo il divario di 5 punti, vediamo come.
Nonostante l’occupazione in Italia sia aumentata, il Sud arranca ancora con queste tre regioni che restano tra le peggiori quattro in Ue. Il tasso di occupazione femminile in Italia, tra i 20 e i 64 anni, è al 57,4% a fronte del 70,8% medio in Ue: con 13,4 punti di differenza. Per le donne con laurea i numeri cambiano, riducendo il divario di cinque punti, con il 79,3% in Italia e l’84,3% in Ue.
Infatti, secondo le ultime tabelle Eurostat, dopo la Guyana (regione d’Oltremare francese) le aree con il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni più basso sono la Calabria con il 44,8%, in aumento di 0,2 punti sul 2023, la Campania con il 45,4%, in aumento di un punto percentuale e la Sicilia con un tasso di occupazione del 46,8% con la crescita di 1,9 punti percentuali.
In Ue in media il tasso di occupazione è al 70,8% mentre in Italia nel complesso è al 62,2%.
Regioni italiane: peggiori in assoluto
Se si escludono le regioni d’Oltremare, Guyane e Reunion per la Francia (per la Mayotte nonci sono i dati) e Melilla e Ceuta per la Spagna e si guarda solo a quelle sul territorio europeo le regioni del Sud Italia sono le peggiori in assoluto per tasso di occupazione e prendono gli ultimi quattro gradini della classifica con l’aggiunta della Puglia, che segna un tasso del 51,2% anche se in aumento di 1,5 punti. Rispetto alle regioni con il tasso di occupazione più alto come Zeeland (84,5%) la distanza supera i 30 punti e sfiora i 40 per la Campania.
Punto debole: l’occupazione femminile
La crescita del lavoro nel Sud è superiore a quella media in Ue (+0,4 punti) ma il divario è ancora troppo ampio soprattutto a causa della bassa occupazione femminile.
La Campania con il 32,3%, e quindi meno di una donna tra i 15 e i 64 anni al lavoro, è la regione europea con il tasso di occupazione femminile più basso, seguita dalla Calabria con il 33,1% e la Sicilia con il 34,9%. il tasso è aumentato in Campania e in Sicilia più velocemente della media Ue che ha segnato una crescita di 0,5 punti dal 65,7% al 66,2%, ma la distanza con l’Ue appare ancora siderale con oltre trenta punti in meno.
Nel complesso in Italia per le donne il tasso di occupazione è al 53,3% a fronte del 66,2% medio in Ue ma mentre nelle regioni del Nord il tasso si avvicina alla media Ue e nel caso della provincia autonoma di Bolzano con il 68,6% la si supera, nel Meridione l’obiettivo è lontano.
Dati a confronto con l’Ue
Se nel complesso in Italia per uomini e donne la distanza con l’Ue si è ridotta a 8,6 punti (70,8 il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni in Ue, 62,2 in Italia) dagli 8,9 del 2023 per gli uomini il divario è di appena 4,3 punti a fronte dei 12,9 che hanno le donne. Ma anche per gli uomini le differenze territoriali sono evidenti con alcune regioni della Germania sopra l’84% degli uomini in età da lavoro occupato e la Calabria che con il 56,6% fa meglio solo di alcune regioni d’Oltremare come Reunion e Guadalupe.
Istruzione, Eurostat: “In Italia lavora il 36,6% delle donne con scuola media”
Alti livelli di istruzione riducono il gender gap sul lavoro: nel nostro Paese, secondo gli ultimi dati Eurostat riferiti al 2024, il tasso di occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni è al 57,4% a fronte del 70,8% medio in Ue con 13,4 punti di differenza ma se si guarda alle donne che hanno ottenuto una laurea il divario si riduce a cinque punti con il 79,3% in Italia e l’84,3% in Ue.
Lavoro e livello d’istruzione
Il divario con l’Ue è invece molto ampio se si guarda alle donne che hanno nel cassetto solo il diploma di terza media con il 36,6% delle donne con questo titolo occupate in Italia a fronte del 47,3% in Ue, ma anche per quelle che hanno il diploma di scuola superiore con il 58,6% in Italia e il 68,9% in Ue.
Il divario occupazionale con gli uomini
Per le donne con un basso livello di istruzione in Italia il gap occupazionale con gli uomini supera i 30 punti con un tasso di occupazione del 36,6% per le donne tra i 20 e i 64 anni e del 69,7% degli uomini nella stessa fascia di età con lo stesso livello di istruzione, tasso superiore alla media europea. Se si guarda alla fascia più istruita, ovvero a coloro che hanno almeno la laurea il tasso di occupazione femminile è al 79,3% a fronte dell’86,2% per gli uomini con un divario inferiore a sette punti.