“Abbiamo reperito insieme all’Inail altri 650 milioni di euro che intendiamo destinare ad interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Risorse che, che insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Isi Inail 2024, portano ad oltre un miliardo e 200 milioni le risorse disponibili per realizzare una serie di interventi concreti a tutela dei lavoratori e, di conseguenza, anche dei datori di lavoro”: sono le cifre, il dato su cui punta la premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, nell’incontro governo-sindacati sulla sicurezza sul lavoro.
“È un segno della nostra determinazione sul tema – ha aggiunto la presidente del Consiglio -, intendiamo destinare queste risorse al finanziamento di una serie di misure che stiamo studiando e che vogliamo discutere insieme a voi, in questa sede ma anche nei tavoli tecnici successivi che potranno essere avviati con i Ministeri competenti. E ovviamente siamo qui anche per ascoltare le proposte che arrivano”.
“All’ordine del giorno dell’incontro di oggi, c’è un tema che sta particolarmente a cuore a tutti coloro che sono seduti a questo tavolo, sia da questo lato che dal vostro, e che è quello della salute e della sicurezza” aveva voluto rimarcare la premier aprendo il tavolo a Palazzo Chigi, rinnovando il “cordoglio e la vicinanza del governo” per le vittime di incidenti sul lavoro. “Ma siamo consapevoli – ha aggiunto Meloni – che il cordoglio e la vicinanza non bastano e che a noi viene chiesto di agire, e di farlo nel modo più efficace possibile”.
“La ragione per la quale siamo qui oggi” è “unire gli sforzi, anche e soprattutto per radicare nella nostra nazione una solida cultura della sicurezza sul lavoro che sia capace di prevenire le troppe tragedie che continuano a ripetersi, spesso con le stesse dinamiche e le stesse cause” avrebbe proseguito, secondo quanto si apprende, il capo del governo. “La politica – ha aggiunto la premier – non ha tutte le risposte, l’ho detto in tante occasioni e lo ribadisco anche in questa sede, perché sono convinta che dal confronto e dal dialogo con i corpi intermedi della società, come sono appunto le organizzazioni sindacali, possano emergere le soluzioni migliori ai problemi che dobbiamo affrontare”.
Meloni ha confermato che il governo vuole “ascoltare” le proposte dei sindacati “perché io penso che questa sia una di quelle materie che coinvolgono tutti e sulla quale bisogna riuscire a lavorare nel merito delle proposte, senza pregiudizi, non ho alcun tipo di pregiudizio sulle proposte che arriveranno. L’auspicio, mio personale e di tutto il Governo, è quello di dar vita ad un’alleanza tra Istituzioni, sindacati e associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia”.
La sicurezza dei lavoratori “è uno di quei temi – ha sottolineato poi la premier – sui quali ci siamo confrontati fin dai nostri primissimi incontri in questa sede, e su cui c’è sempre stata una sensibilità comune e un’attenzione condivisa. Perché quello degli incidenti e dei morti sul lavoro è un fenomeno, come ha ricordato il presidente Mattarella in occasione del Primo Maggio, che non può tollerare “né indifferenza né rassegnazione”. Purtroppo, anche negli ultimi giorni, si sono verificati nuovi infortuni e nuove vittime. Non dobbiamo arrenderci a questa “normalità”, perché non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro.
“Vogliamo continuare a premiare le imprese che investono in prevenzione, potenziando ad esempio il meccanismo del cosiddetto bonus-malus relativo al calcolo dei premi Inail” ha ricordato Giorgia Meloni, a quanto si apprende. “Stiamo studiando le modalità che ci consentono di rivedere il bonus per l’andamento infortunistico favorevole, agendo sulla variazione delle aliquote Inail vigenti, con l’obiettivo di incentivare ancora le aziende ad adottare comportamenti virtuosi per la prevenzione del rischio infortunistico” ha aggiunto Meloni. “È un capitolo che crediamo debba riguardare anche il settore agricolo, con una revisione delle tariffe attuali, ormai superate, e una riduzione aggiuntiva dei premi per le imprese che aderiscono alla rete agricola di qualità e che adottano delle misure di prevenzione specifiche”.