“In merito alla bocciatura della mozione che voleva conferire la cittadinanza onoraria alla Liliana Segre, la narrazione semplicistica che si è diffusa a livello nazionale non ricostruisce la verità dei fatti e delle intenzioni mie e della maggioranza del consiglio comunale. Pensando alla mia storia politica, un’accusa neanche tantovelata di antisemitismo è, oltre che ridicola, palesemente falsa. Il voto della maggioranza consigliare non è stato contro la Senatrice Segre, ma contro l’ennesimo tentativo del consigliere della destra Dario Mongiello di strumentalizzare il dibattito politico“. È quanto dichiara Luca Salvai, sindaco di Pinerolo.
Nel comune di Pinerolo, oltre 35mila abitanti in provincia di Torino, guidato dal sindaco M5s, Luca Salvai, era stata respinta il 28 novembre in Consiglio comunale la mozione per dare la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Lo aveva reso noto il presentatore della mozione Dario Mongiello, consigliere comunale di minoranza della lista civica di destra Pinerolo Trasparente “slegata totalmente – ha detto – da partiti o movimenti politici”.
Salvai oggi continua a difendersi dall’accusa di antisemitismo: “A chi ha seguito la seduta del consiglio Comunale del 28novembre – spiega – era evidente che la mozione proposta dal consigliere fosse finalizzata a usare il nome e la storia di una figura di assoluto rilievo come Liliana Segre per proporre un’azione in contrasto con la posizione chiara e netta della maggioranza consigliare sul massacro in atto a Gaza. Una strumentalizzazione inaccettabile, che ha messo in relazione due eventi, entrambi gravissimi, avvenuti in contesti storicoculturali estremamente diversi, la Shoah e l’attuale conflitto Israelo-Palestinese, ma che testimonia ancora una volta, che non è possibile esprimere una condanna per le azioni dello Stato di Israele senza essere tacciati di antisemitismo”. “Il conferimento della cittadinanza onoraria – conclude Salvai – è un atto simbolico di grande importanza, poiché chiama in causa personalità e temi che toccano corde profonde nella storia e nella coscienza del nostro Paese. Affrontarlo con superficialità o piegarlo a logiche politiche di basso livello significa svilire il valore stesso del riconoscimento. Non è un caso che tutti i gruppi consigliari abbiano chiesto il ritiro della mozione. Tutti”.
Dalle opposizioni di centro-destra ribadiscono le accuse: “Fin dal 2022 – spiega il consigliere Mongiello – invitai la maggioranza ad adoperarsi per la cittadinanza onoraria alla senatrice. Nel penultimo consiglio feci presente che avrei presentato la mozione nella seduta successiva. Risposta? Nessuna. Se davvero volevano dimostrare la vicinanza a Segre lo potevano fare. Sono passati due anni senza che nessuno della maggioranza si muovesse. Quindi se c’è qualcosa di strumentale lo si deve imputare a loro. Il mio è sempre stato un percorso lineare. Con il mio voto favorevole all’emendamento (che modificava la mia mozione come richiesto dalla maggioranza) ho dimostrato il mio valore istituzionale indirizzato all’unità d’intenti di tutto il consiglio. Voto condiviso da tutti. Dico tutti. Quindi il passaggio naturale era il voto a favore della mozione. Il sindaco, però, si è messo di traverso”. “D’altronde – conclude Mongello – quando un sindaco si affaccia con alcuni assessori sul balcone del municipio con la bandiera palestinese cosa ci si può aspettare? Ho dovuto scrivere al Prefetto per riportare la legalità. E la bandiera è stata tolta”.