“E’ un fatto che tutti gli stragisti italiani passarono dal Movimento Sociale Italiano, partito costituito nel 1946 da esponenti della Repubblica Sociale Italiana”. Lo ha detto il presidente uscente dell’associazione delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi, in occasione della 45esima commemorazione della strage. “Sappiamo bene che gli amici degli stragisti non si collocano solo a destra, perché il partito dei nemici della verità è trasversale, così come era trasversale la famigerata loggia massonica P2, ma è un fatto che tutti gli stragisti passarono dal Msi”, spiega Bolognesi, sottolineando “alcuni dei casi più gravi di uomini del Msi direttamente coinvolti o condannati per fatti eversivi e di strage”.
Nel gennaio 2007, continua, “l’allora senatore Ignazio La Russa, oggi presidente del Senato, presenziò ai funerali del terrorista Nico Azzi che il 7 aprile 1973 tentò una strage sul treno Torino-Roma e fornì le bombe a mano che cinque giorni dopo due missini usarono per uccidere il poliziotto Antonio Marino durante un corteo del Msi a Milano”. Parlando di Paolo Signorelli, che rimase nel comitato centrale di Msi fino al 1976 “e fu condannato per associazione sovversiva e banda armata”, Bolognesi ricorda che suo nipote omonimo che “è stato il capo ufficio-stampa del ministro Francesco Lollobrigida, incarico da cui si e’ dimesso dopo il caso delle telefonate con Fabrizio Piscitelli”.