“Sull’Europa Forza Italia è diversa dalla Lega. Noi siamo europeisti. Inutile dire che non siamo europei: siamo europei, è una questione di identità culturale e storica. Questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare alla nostra identità italiana. La penso come Mattarella” sono le parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un’intervista ai microfoni di Rtl 102.5. “Noi siamo assolutamente diversi. Abbiamo un’idea diversa. Noi siamo europeisti. Noi siamo della famiglia del partito popolare europeo”, ha continuato il vicepremier: “Siamo diversi dalla Lega culturalmente, siamo alleati leali, ma siamo diversi. Quando si parla di Europa abbiamo una visioLe istituzioni europee non funzionano come quelle italiane. Non sono i partiti italiani che decidono, chi decide sono i grandi partiti europei e il primo è da sempre il Partito popolare europeo di cui fa parte Forza Italia” ha dichiarato il vicepremier. “Qualcuno parla di quello che bisogna fare: io l’alternativa alla sinistra l’ho fatta nel 2017”, ha ricordato “ma dipende da come voteranno gli italiani. Mi auguro possa esserci una maggioranza alternativa alla sinistra, ma poi il governo europeo bisogna farlo. Il resto sono slogan elettorali, bisogna sempre dire la verità agli elettori. Il voto più utile per contare in Europa è quello per Forza Italia, perché fa parte del Ppe, che decide sempre cosa bisogna fare”, ha continuato.
Poi la richiesta di votare per Fi: “Il voto più utile per contare in Europa è quello dato a Forza Italia – prosegue Tajani, – Non è importante il rapporto con i nostri alleati, ma quello con i nostri elettori: vogliamo essere un riferimento per tante persone che non sono andate a votare e farci vedere come una forza politica rassicurante. Il non voto mi spaventa, dobbiamo lavorare affinché sia limitato: nessuna forza politica può utilizzare un linguaggio aggressivo. Se è vero che è sbagliato non andare a votare è altrettanto vero che la politica deve fare un’analisi e dire se ha sbagliato. Noi cerchiamo di offrire un prodotto politico ai cittadini italiani proprio perché riassaporino il gusto di partecipare”.
Tajani si è espresso anche sull’Ucraina: “Lavoriamo per difendere l’indipendenza dell’Ucraina puntando sulla democrazia: il 10 giugno sarò a Berlino per la Conferenza della ricostruzione. Non riteniamo di non dover mandare soldati italiani in Ucraina, perché non siamo in guerra con la Russia: difendiamo solo il diritto dell’Ucraina di essere indipendente e libera. La guerra non può essere lo strumento per risolvere i conflitti: bisogna lavorare per la de-escalation e costringere Putin a sedersi a un tavolo di pace”.
“Il primo grande europeista è stato Dante Alighieri, l’Europa è nata sulle radici del Cristianesimo, sulle radici della cultura romana. Il diritto europeo è figlio del diritto romano”, ancora Tajani in risposta alla polemica innescata dal tweet del senatore leghista Claudio Borghi (“Se il Presidente pensa davvero che la Sovranità sia dell’Unione Europea invece dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi perché la sua funzione non avrebbe più senso”) e dalle parole di Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio ha replicato alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affermando che il 2 giugno è la festa degli italiani e non della sovranità europea.
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Poi l’elogio a Giorgetti e Fitto: “Mi pare prematuro parlare di un ruolo per Giancarlo Giorgetti in Europa: decideremo tutti insieme dopo il voto, Giorgetti e Raffaele Fitto sono sicuramente figure di grande qualità”.