Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha dichiarato lo scorso dicembre ai giudici inquirenti di essere “venuto a conoscenza, durante la custodia della polizia, della gravità di tutti i fatti” attribuiti alla sua piattaforma. È quanto ha appreso France Presse da una fonte vicina al caso.
Arrestato lo scorso agosto a Parigi, Durov è stato accusato di aver favorito, tramite la sua piattaforma, attività che vanno dal terrorismo alla pedopornografia, dal traffico di armi alla vendita di stupefacenti. Rilasciato su cauzione, con l’obbligo di non lasciare la Francia e di presentarsi due volte alla settimana alla polizia, l’imprenditore russo si è detto “personalmente disgustato” dai reati che la sua piattaforma è accusata di facilitare e “impegnato a migliorare i processi di moderazione”. Nei mesi scorsi Telegram ha eliminato dai risultati di ricerca i gruppi dedicati a traffici illegali.