“I circa 90 obiettivi notificati da WhatsApp in circa 20 Paesi (di cui 7 in Italia), rappresentano probabilmente una frazione del numero totale di casi Paragon. Tuttavia, nei casi già esaminati, c’è un modello preoccupante e familiare di prendere di mira gruppi per i diritti umani, critici del governo e giornalisti”. Lo evidenzia il rapporto sullo spyware Graphite pubblicato oggi da The Citizen Lab, team dell’Università di Toronto che tiene traccia della sorveglianza digitale dei membri della società civile ed ha svolto analisi forensi sui telefoni del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, del fondatore di Mediterranea Luca Casarini e dell’armatore Beppe Caccia, rilevando infezioni con il virus di Paragon.
“Riteniamo – ha riferito John Scott-Railton, uno dei ricercatori del Lab, pochi giorni fa in un incontro al Parlamento Europeo di Strasburgo – che quello individuato da Whatsapp rappresenti solo uno dei modi in cui lo spyware di Paragon viene inserito nei dispositivi; e c’è quasi certamente un numero maggiore di casi in Italia e altrove che non hanno ricevuto una notifica perché il metodo attraverso il quale quello spyware è stato inserito nel dispositivo è diverso e quindi potrebbe non essere stato visto da Whatsapp”.
Casarini Mediterranea (Ansa)
16/02/2025
Il rapporto pubblicato dal Citizen Lab dell’Università di Toronto, ha confermato anche che il fondatore di un’organizzazione chiamata Rifugiati in Libia, David Yambio, è stato preso di mira probabilmente dallo spyware. Lo riporta il Guardian. Citizen Lab, scrive sempre il quotidiano britannico, può dimostrare che l’attacco è avvenuto in un momento in cui Yambio era in comunicazione con la Corte Penale Internazionale dell’Aia. In una dichiarazione al Guardian, Yambio ha detto di aver avvertito la CPI dell’attacco dopo che era stato confermato e ha esortato i membri del tribunale a far controllare i loro telefoni per verificare la presenza di spyware. L’ufficio del procuratore della CPI ha dichiarato di non voler commentare questioni relative a “indagini in corso”.
John Fleming, presidente esecutivo di Paragon US, ha affermato in un comunicato: “Paragon è stata contattata da Citizen Lab e le è stata fornita una quantità molto limitata di informazioni, alcune delle quali sembrano essere imprecise. Data la natura limitata delle informazioni fornite, non siamo in grado di offrire un commento in questo momento”. L’azienda ha dichiarato di richiedere a tutti gli utenti di aderire a termini e condizioni che “impediscono di prendere di mira in modo illecito giornalisti e altri leader della società civile”.
Caso Almasri, la premier Meloni indagata a Roma per favoreggiamento e peculato insieme a Nordio, Piantedosi e Mantovano (Reuters)
19/03/2025
Non è tardate le prime reazioni degli spiati che puntano il dito verso il rapporto, mai chiarito, tra servizi italiani e autorità libiche responsabili di torture e uccisioni di migranti: “Ci sono le prove della presenza di Paragon Graphite, usato dai servizi segreti sui telefoni dei nostri attivisti. Consegneremo tutto alle 5 procure che stanno indagando, e alla presidente del parlamento europeo Roberta Metsola. Invieremo il report anche alla Corte Penale Internazionale: dietro questo caso c’è la situazione libica e i rapporti tra servizi segreti”. Così Mediterranea Saving Humans che prosegue: “Grandi gruppi privati – prosegue – che si occupano di petrolio e armi, e milizie che gestiscono il potere in quel paese, potrebbero avere avuto un ruolo. Ribadiamo la nostra denuncia pubblica delle attività di spionaggio contro attivisti per i diritti umani, oppositori politici e giornalisti. Questi sono metodi da stato di polizia, e il fatto che il governo italiano si nasconda dietro il segreto di Stato invece che rendere pubblico quello che sa, getta un’ombra sullo stato della democrazia nel nostro paese”.
Il governo italiano è stato pesantemente criticato per aver rilasciato un cittadino libico ricercato dalla CPI per crimini di guerra e arrestato a Roma. Osama Najim, noto come Almasri, direttore del centro di detenzione di Mitiga a Tripoli, condannato dalle organizzazioni per i diritti umani per le detenzioni arbitrarie, le torture e gli abusi nei confronti di dissidenti politici, migranti e rifugiati.

sviluppi caso almasri (rainews)
19/03/2025
L’intelligence italiana si avvaleva dello spyware Graphite prodotto da Paragon Solutions, ma il governo ha negato di essere dietro una serie di attacchi contro attivisti di Mediterranea Saving Humans ed il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Paragon ha poi sospeso il suo contratto con l’Italia a causa, secondo una persona vicina alla questione, del mancato rispetto delle regole di Paragon che vietano l’uso di spyware contro giornalisti o altri membri della società civile.
Nei giorni scorsi il Copasir ha ascoltato i direttori di Aise, Aisi e Dis, Giovanni Caravelli, Bruno Valensise e Vittorio Rizzi, il direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi ed il procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma, Giuseppe Amato, il magistrato che autorizza le intercettazioni preventive dell’intelligence. I responsabili dei servizi hanno assicurato che l’utilizzo di Graphite è avvenuto entro i confini previsti dalla legge.
Le sedute del Copasir sono segrete, ma resta il sospetto che un’agenzia governativa con accesso a software spia di livello militare possa aver cercato di interferire con i procedimenti della Corte Penale tenendo sotto controllo le persone che hanno accesso alle vittime di tortura e che le difendono.