“Dove Giorgia Meloni sta conducendo l’Europa”: con questo titolo, la rivista statunitense Time dedica alla premier italiana la copertina dell’ultimo numero. Firmato da Massimo Calabresi, capo dell’ufficio di Washington dello storico magazine di attualità politica ed economica, il servizio è frutto anche di un colloquio con la premier il 4 luglio a Palazzo Chigi, e ricostruisce la carriera politica della leader di Fratelli d’Italia fino agli ultimi tre anni in cui ha governato l’Italia ed “è emersa come una delle figure più interessanti in Europa”, scrive l’autore.
“Difendere quello che siamo e ricostruire l’orgoglio a qualsiasi costo”
Sulla sua idea di nazionalismo, la premier spiega che “per prima cosa dobbiamo difendere quello che siamo, la nostra cultura, la nostra identità, la nostra civiltà”. Il suo nazionalismo, aggiunge, “è principalmente un modo per difenderci da una globalizzazione che non ha funzionato”. E dichiara l’intenzione di “ricostruire la nostra identità, ricostruire l’orgoglio, l’orgoglio di essere quelli che siamo… A qualsiasi costo”.
L’incontro con Trump e la difesa di Zelensky fino alla fine
Secondo il servizio, le abilità di Meloni sono state evidenti nell’ultimo incontro alla Casa Bianca con Donald Trump. Meloni lo preparò con una pila di schede con la posizione del presidente Usa su qualsiasi tema che poteva essere affrontato, ed è sopravvissuta al test pubblico con compostezza, sottolinea Calabresi. “Sono del Capricorno” dice la premier, precisando “Diciamo che sono fissata con alcune cose”. Calabresi riferisce poi che, una volta terminato l’incontro con la stampa nello Studio Ovale, quando il colloquio con Trump si è concentrato sull’Ucraina, Meloni difese appassionatamente Zelensky e la necessità di sostenere l’Ucraina fino alla fine. Trump ascoltò e rispose, ma senza che lo scambio diventasse polemico. Meloni ha rivelato: “Lui è un combattente, e io sono una combattente”.
Gli episodi di gioventù, l’incendio dell’appartamento e l’adesione al MSI
Il servizio ripercorre anche fasi della gioventù di Meloni, con episodi della vita familiare su cui viene interpellata anche la sorella Arianna: sul padre che abbandonò la famiglia, afferma che “semplicemente, a lui non importava di noi”. Viene raccontato anche l’episodio dell’incendio che distrusse la casa dove vivevano prima di trasferirsi alla Garbatella. Quel rogo “diede a Giorgia più coraggio, l’ha resa quella che è oggi”, sostiene la sorella. “Forse è per quello – sorride la premier nel colloquio con Time – che mi sono unita al Msi, per la fiamma”.
“Mi hanno accusato di tutto ma non hanno argomenti. Non sono razzista e omofoba”
Da lì, l’inizio di una carriera ripercorsa nel lungo approfondimento fino all’approdo al governo. Prima donna in Italia a capo dell’esecutivo, Meloni racconta di “aver dovuto affrontare ridicoli stereotipi” ma rifiuta i tentativi del governo di aggiustare quella o altre forme di discriminazioni, che definisce “quote”. Il suo approdo a Palazzo Chigi fu accolto con scetticismo anche dall’allora presidente Usa Joe Biden. “Semplicemente penso che non sapeva ciò di cui stava parlando”, dice Meloni. Il servizio parla anche delle critiche che vengono rivolte in Italia alle sue politiche. “Mi hanno accusato di ogni cosa possibile, dalla guerra in Ucraina alla morte delle persone nel Mediterraneo. È semplicemente perché non hanno argomenti” commenta la premier. Che tiene a precisare: “Non sono razzista. Non sono omofoba. Non sono tutte le cose che dicono di me”. E alla fine del colloquio si rivolge a Calabresi: “Sei una persona onesta. C’è qualcosa del fascismo che la mia esperienza ti ricorda, o che riguarda quello che sto facendo al governo?”.