La militanza a destra, per Tommaso Foti, inzia prestissimo, a 16 anni nell’Emilia Romagna degli anni 70, con l’iscrizione al Fornte della Gioventù, il movimento Giovanile dell’Msi. Una scelta che Foti manterrà per tutta la vita. Nato a Piacenza nel 1960, diploma di liceo scientifico, il neo ministro per gli affari europei percorre tutte le tappe della sua carriera politica prima nel Movimento Sociale, poi in Alleanza Nazionale – dopo aver seguito la svolta di Fiuggi voluta da Gianfranco Fini, e infine in Fratelli d’Italia. Al partito di Giorgia Meloni, Tommaso Foti aderisce da subito, nel 2012, quando l’opposizione al governo Monti provoca la scissione dal Popolo della Libertà del gruppo guidato proprio dall’attuale premier e da Guido Crosetto. Dopo una serie di esperienze a livello locale, Foti viene eletto deputato per la prima volta nel ’96 con il Polo delle Libertà, dal novembre del 2022 diventa capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. A lui adesso vanno tutte le deleghe di Raffaele Fitto, diventato Commissario europeo e vicepresidente esecutivo di Ursula Von der Leyen. Accanto agli Affari europei, dunque, Tommaso Foti si occuperà di Sud, Politiche di Coesione e Pnrr.
Tommaso Foti, da capogruppo di FdI alla Camera a ministro degli Affari europei
Di Sala Notizie1 min di lettura
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