È stato condannato all’ergastolo Abdelkader Ben Alaya, il 48enne che nel settembre 2024 ha ucciso davanti ai figli la moglie Roua Nabi. Accolta dalla Corte la richiesta del pm Cesare Parodi.
Una vicenda drammatica visto che l’uomo, già finito agli arresti domiciliari per maltrattamenti nei confronti della moglie e dei figli, aveva un braccialetto elettronico che avrebbe dovuto impedire di far avvicinare alla donna il suo assassino. Così non è stato: non c’è stato nessun allarme arrivato alle forze dell’ordine. Ma il procuratore aggiunto, nonché presidente dell’Anm, l’associazione nazionale magistrati, ha assolto nella sua requisitoria il sistema di sicurezza: “I braccialetti non erano guasti, ma scarichi” ha detto Parodi in aula.
Il pm ha ricostruito il caso nella requisitoria spiegando che il braccialetto elettronico non era applicato soltanto all’imputato ma anche alla vittima. “I braccialetti, sono come i cellulari, vanno ricaricati. Nel caso di Roua Nabi il braccialetto non è stato caricato né dall’imputato né dalla donna. Noi cerchiamo di dare la tutela massima alle persone offese ma possiamo pensare che questa donna non ha in qualche modo rischiato la vita sapendo che il braccialetto era scarico? Se lei lo avesse caricato sarebbe scattato l’allarme e lui sarebbe andato in carcere”, ha chiarito il pm.
Parole che faranno certamente discutere e che non è stato possibile registrare proprio per l’opposizione di Parodi a riprendere il dibattimento. Richiesta cui si è associata la difesa dell’imputato e una parte civile, quella che tutela i figli della coppia. Nonostante la richiesta fosse stata legata proprio a chiarire la questione del malfunzionamento del braccialetto la Corte ha vietato con ordinanza le riprese perché il processo “coinvolge due minorenni”, seppur non presenti in aula e perché non ci sarebbe “un interesse sociale preminente”.
I carabinieri avevano ricostruito che Roua Nabi aveva permesso al marito di vivere con lei e i due figli nonostante il processo di separazione avviato e da due mesi il marito violento avesse l’obbligo di non avvicinarsi alla donna. Misura costantemente violata, ma che non ha portato all’arresto di Abdelkader: nelle relazioni tecniche c’è stata la conferma che il braccialetto era funzionante e avrebbe lanciato degli alert, però rimasti inascoltati. Inoltre nel caso di mancato caricamento del braccialetto sarebbe dovuto scattare un alert che non ha portato all’investimento delle forze dell’ordine.
L’avvocata Stefania Agagliate, che tutela la madre di Roua Nabi, nel suo intervento ha ricordato come nei due anni precedenti al delitto la vittima avesse chiesto aiuto più volte, sia al centro antiviolenza, sia agli assistenti stessi. “Aveva denunciato il suo futuro assassino, che era violento e che nessuno ha fermato. La reiterazione delle sue violenze e anche l’escalation sono agli atti. Roua Nabi è stata tradita da quell’uomo ma anche dallo Stato che non l’ha protetta. Leggete i report del braccialetto elettronico. Aveva suonato anche la sera del femminicidio per due volte ma nessuno è intervenuto”, ha denunciato l’avvocata.
Nel descrivere l’omicidio e chiedere l’ergastolo Parodi ha detto: “Questo è un caso facilissimo, non rendiamo complicato cosa è semplice. È stato un omicidio, questo è chiaro ed evidente. Lo scenario sulle motivazioni dell’imputato è inquietante, assurdo e spropositato”.