Il piccolo Mattia non ce l’ha fatta. Dopo due giorni di ricovero in ospedale, dove era stato portato in condizioni disperate la scorsa domenica 14 aprile, non si è più ripreso il bambino di 20 mesi investito dal padre nel giardino di casa a Dosson di Casier nel Trevigiano.
L’uomo risulta indagato per omicidio colposo. Secondo una prima ricostruzione il figlio si trovava in un angolo non visibile quando è stato colpito dal mezzo in retromarcia. Immediata per i genitori la corsa all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove i medici hanno provato a rianimare per quasi un’ora il bambino, ferito gravemente alla testa. Dopo due giorni di terapia intensiva la dichiarazione del decesso.
“Stava giocando in cortile e correva dietro al pallone – ha detto il nonno di Mattia – ed è finito sotto la macchina. Mio figlio è distrutto: quando succedono queste cose passano 50mila pensieri per la testa, è molto demoralizzato e cerchiamo di stargli accanto per superare questo momento così critico. Ora siamo stretti alla sorellina, ora vivremo per lei adesso, diventerà il punto focale. Ho tanta disperazione, figurarsi mio figlio e la nuora”
La cronaca locale riporta le parole disperate della mamma: “Alla sorellina abbiamo detto che Matteo è diventato un angelo e non tornerà più a casa. Eravamo a casa – ha raccontato – c’è stato un momento di distrazione e non lo abbiamo visto: stavamo uscendo per andare a fare un giro”. Quindi in ospedale “ci hanno detto subito che era molto grave, ora faranno l’autopsia, siamo andati prima dai carabinieri dove ci è stato comunicato. Siamo a pezzi, il nostro dolore è enorme”.