Un dolore pulsante e intenso che colpisce, in genere, un solo lato della testa o la zona frontale. È l’emicrania, una ‘tempesta’ che bersaglia in particolare le donne contro la quale la ricerca negli ultimi anni ha sviluppato terapie ad hoc. Ebbene, la notizia è che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha semplificato l’uso degli anticorpi monoclonali anti-CGRP.
Mal di testa: cefalea tensiva, emicrania e cefalea a grappolo, come riconoscerle
Che cosa cambia
Alcune delle principali novità introdotte sono:
Semplificazione del trattamento con anti-CGRP: non è più obbligatorio interrompere il trattamento con farmaci anti-CGRP (come Emgality, Aimovig, Ajovy) dopo un anno di cura, consentendo una gestione più flessibile e personalizzata della terapia.
Passaggio tra anticorpi monoclonali: i pazienti possono passare da un anticorpo monoclonale anti-CGRP ad un altro in caso di scarsa tollerabilità, offrendo una maggiore personalizzazione del trattamento.
Associazione tossina botulinica e anti-CGRP: è ora consentita l’associazione della tossina botulinica con i farmaci anti-CGRP nel trattamento dell’emicrania cronica, con rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Rimodulazione dei registri di monitoraggio: i registri di monitoraggio dei farmaci anti-CGRP sono stati modificati per garantire un’adeguata gestione dei pazienti e una migliore raccolta dati, consentendo una ripresa del trattamento in caso di riacutizzazione dei sintomi.
Gestione più flessibile: l’AIFA ha introdotto una gestione più flessibile della terapia, consentendo ai medici di adattare il trattamento alle esigenze individuali dei pazienti.
Queste novità sono state introdotte grazie ai dati raccolti nel Registro Italiano dell’Emicrania, che ha dimostrato l’efficacia del trattamento prolungato con farmaci anti-CGRP. L’AIFA ha quindi deciso di adottare una strategia più flessibile per garantire una migliore cura e una maggiore qualità di vita ai pazienti affetti da emicrania.
In sintesi, le novità introdotte dall’AIFA nel trattamento dell’emicrania mirano a semplificare l’accesso alle terapie, a personalizzare il trattamento in base alle esigenze individuali dei pazienti e a garantire una gestione più flessibile della malattia.