Stefano Cena, il giostraio di Capena, centro in provincia di Roma, era stato aggredito il 5 ottobre, e solo dopo è deceduto, a causa delle percosse, il 14 ottobre. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Tivoli guidata da Andrea Calice, i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, nelle prime ore di questa mattina, hanno eseguito tre misure cautelari in carcere emesse dal gip nei confronti di due 19enni ed un 24enne italiani, accusati di omicidio volontario aggravato.
Restano da identificare altre persone coinvolte nell’aggressione. Gli arrestati sono stati portati a Rebibbia.
Le indagini
L’attività d’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Capena e della Sezione Operativa della Compagnia di Monterotondo, ha consentito di ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto. Le indagini, sviluppate mediante l’utilizzo di strumentazione tecnica di ultima generazione (tra cui sistemi di videosorveglianza e analisi telefoniche) e con le tradizionali tecniche investigative e testimonianze raccolte sul posto, hanno permesso di identificare e arrestare i presunti responsabili.
La ricostruzione dell’accaduto e i precedenti
Secondo quanto emerso, l’episodio violento sarebbe scaturito da futili motivi, preceduti già nel pomeriggio da una prima discussione tra la vittima e uno degli aggressori; nella serata, la situazione è degenerata, coinvolgendo il nucleo familiare della vittima. L’uomo in un primo momento è stato circondato e colpito ripetutamente da un gruppo di giovani, tutti collaboratori presso la giostra gestita dal fratello della vittima. Nonostante le numerose percosse, la vittima è riuscita inizialmente ad allontanarsi, ma, notando la moglie in pericolo, ha cercato di soccorrerla, subendo una nuova e violenta aggressione, cadendo in terra e venendo colpito ripetutamente e brutalmente in parti vitali. Solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri, allertati da alcuni presenti, ha permesso di evitare ulteriori gravi conseguenze, bloccando l’inseguimento che i presunti aggressori avevano intrapreso anche nei confronti del figlio della vittima, accorso in aiuto dei genitori.
