Ci sono quattro indagati per il crollo del cestello sul quale si trovavano tre operai che ieri sono morti a Napoli. Secondo quanto scrivono “Il Mattino” e “la Repubblica” si tratta dell’amministratore di condominio, del coordinatore della sicurezza, del titolare della ditta per la quale lavoravano gli operai e quello della società che ha noleggiato all’impresa la verticale che si è rotta. Omicidio colposo plurimo l’ipotesi investigativa. Si tratta – si precisa – di un atto dovuto in attesa dello svolgimento dell’autopsia sui corpi delle vittime.
La regolarità della posizione dei lavoratori e il rispetto delle norme di sicurezza sono comunque alcuni degli aspetti al centro dell’indagine della Procura di Napoli sulla morte dei tre operai precipitati ieri nel vuoto. Tra le ipotesi formulate, quella che la parte alta della colonna a cui era agganciato il cestello che, dopo il cedimento di alcuni componenti si è ribaltato, non avrebbe retto al peso eccessivo – rappresentato dai tre operai e da un rotolo di bitume – facendo precipitare nel vuoto i lavoratori.
Due dei tre operai lavoravano al nero. Ha infatti trovato conferma, in fonti investigative, la notizia anticipata da alcuni media.
Uno degli aspetti chiave dell’indagine della Procura di Napoli – con il procuratore aggiunto Antonio Ricci e con il sostituto Stella Castaldo – è il rispetto delle normative di sicurezza, si cerca infatti conferma anche a un particolare importante: gli operai non avrebbero indossato caschi e non sarebbero stati allacciati a cinture di sicurezza che avrebbero impedito la caduta nel vuoto.
Dopo un primo sopralluogo sul luogo dell’incidente, gli inquirenti analizzeranno i dati tecnici del cestello e dell’intera struttura a cui era collegato, per verificare se, effettivamente, era in grado di sopportare quel carico. I magistrati della sesta sezione “Lavoro e Colpe professionali” hanno chiesto la documentazione e attendono di avere un quadro più completo.
L’apertura dell’inchiesta
La Procura di Napoli, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha aperto ieri un’inchiesta e disposto un sopralluogo immediato sul luogo del grave incidente sul lavoro dove tre operai sono morti precipitando dal montacarichi di un’impalcatura mobile mentre lavoravano alla manutenzione del tetto di un palazzo di 6 piani tra via Domenico Ferrara e via San Giacomo dei Capri al Vomero.
Sul caso indaga la Polizia di Stato. Sul luogo, i rilievi della Polizia Scientifica e gli accertamenti dell’ispettorato sul lavoro, così come il sopralluogo del procuratore aggiunto Antonio Ricci e del sostituto Stella Castaldo, che coordinano le indagini per la Sezione Lavoro e colpe professionali della Procura di Napoli.
Cadono dal montacarichi mentre ristrutturano palazzo, morti tre operai a Napoli 25_07_25 (Ansa)
Un testimone, sentito un boato infernale
“Abbiamo sentito un boato infernale. La signora al piano di sopra strillava e piangeva. L’abbiamo raggiunta su e, affacciandoci dal balcone, abbiamo visto quello che era successo“. Questa è la testimonianza di Ciro Caiazzo, che abita nello stesso palazzo dove hanno perso la vita i tre operai.

Cadono dal montacarichi mentre ristrutturano palazzo, morti tre operai a Napoli 25_07_25 (Ansa)
“Stavano lavorando forse da una decina di giorni – spiega – sono lavori condominiali di manutenzione ordinaria, stavano sostituendo la guaina per il rivestimento del terrazzo“. Caiazzo racconta di aver incontrato diverse volte i tre operai in un bar vicino al palazzo quando al mattino facevano colazione. “Da quello che so sono tutti napoletani – aggiunge – un paio di loro avevano meno di 50 anni, una tragedia assurda, speriamo si accerti subito la verità“.