Otto impronte sono state trovate sui resti della colazione consumata da Chiara Poggi il 13 agosto 2007 nella villetta dove la 26enne fu uccisa 18 anni fa e nella spazzatura sequestrata nella prima indagine sul delitto di Garlasco. È quanto emerso durante l’incontro dei consulenti nel maxi incidente probatorio sulle tracce di dna e le impronte papillari disposto dalla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli.
Tutte saranno confrontate dai periti Denise Albani e Domenico Marchegiani con i profili della vittima dell’omicidio, del fidanzato Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni e con il nuovo indagato nell’inchiesta dei pm Napoleone-Civardi-De Stefano, Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi. Non è stata trovata nessuna impronta sui resti dell’Estathé alla pesca che Stasi sostiene di aver consumato la sera prima del delitto, mangiando due pizze d’asporto ordinate nel locale ‘Dietro l’Angolo’ con la fidanzata, dopo essersi portato da casa una lattina di birra.