Il web è disseminato di notizie che segnalano episodi in tutta Italia: la cosiddetta truffa dello specchietto, con le sue varianti, è una delle più diffuse. A metterla in atto, spesso, sono soggetti che girano da una città all’altra: fanno credere alle vittime di aver colpito involontariamente uno specchietto retrovisore della loro auto.
Danno in realtà inesistente perché lo specchietto è già rotto: i truffatori a quel punto chiedono un risarcimento in contanti. Solo qualche settimana fa, una 68enne di Montagna è stata raggirata in questo modo, finendo per consegnare ben 800 euro. La donna ha denunciato l’episodio ai carabinieri, che hanno poi individuato i due responsabili, una coppia residente in Sicilia con diversi precedenti.
Si è trattato di uno dei primi casi in Alto Adige: non bisogna però abbassare la guardia, spiega nel servizio il comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Egna Franco Bove.
Per danni anche piccoli è sempre bene seguire le vie ufficiali, attivare l’assicurazioni compilando gli appositi moduli. In caso di resistenze, se si sospettano situazioni poco chiare, meglio chiamare le forze dell’ordine.