Josè Mourinho si difende senza problemi e con grande calma, “ho tanti difetti e tutti li conoscono, ma tra questi non c’è sicuramente il razzismo, anzi è il contrario”. Le accuse che sono arrivate dopo il derby di Istanbul da parte del Galatasaray, non hanno toccato né toccano il tecnico del Fenerbahce.
Jose Mourinho, Istanbul, 24 febbraio 2025 (ANP via Getty Images)
A poche ore dalla sfida di Europa League contro i Rangers di Glasgow, lo Special One spiega: “Non sono stati intelligenti nella scelta dell’argomento su cui attaccarmi, evidentemente non conoscono me e il mio passato, i miei legami con l’Africa, con la gente e con i giocatori africani, con le associazioni di beneficenza africane. Pensavano di andare contro di me, ma credo che tutto gli si sia tornato contro. Attaccarmi sul razzismo è stata una cattiva scelta”.
Il Galatasaray ha denunciato le parole pronunciate da Mourinho nel post-derby, quando ha dichiarato che dalla panchina avversaria “saltavano come scimmie” per protestare contro l’arbitro. “Mi sono chiesto come si potesse scendere così in basso, io non posso scendere al suo livello”, dice il portoghese che, secondo Sky Sports, si riferisce al collega del Gala, Oman Buruk.
Dopo le accuse, ma anche dopo la squalifica di 4 turni, ridotta poi a 2, che la giustizia sportiva turca gli ha inflitto, non per razzismo, l’ex allenatore della Roma ha ricevuto grandi attestati di stima e solidarietà: “Anche persone a cui probabilmente non piaccio mi hanno dato sostegno, ringrazio soprattutto i miei ex giocatori che non hanno avuto problemi e si sono esposti per me, sono state voci importanti”.
Il riferimento è, per esempio, a Michael Essien e Didier Drogba, quest’ultimo ex attaccante del Galatasaray che lo ha difeso a spada tratta trovandosi contro i suoi ex tifosi. “Il giorno in cui è stata decisa la mia squalifica, l’opinione pubblica è venuta a conoscenza del fatto che il capo della commissione disciplinare stava festeggiando tra amici con una maglia del Galatasaray”, dice Mou riguardo alla riduzione della sua squalifica. Se il Fenerbahce dovesse andare avanti potrebbe trovare sul suo cammino due dei suoi ex club: la Roma ai quarti e lo United in semifinale. “Nella mia mente non ho mai pensato alla vendetta, perché quando lascio un club, preferisco ricordare i bei momenti passati lì”