Un filmato, alcune testimonianze e i cellulari dei genitori e il suo. Sono alcuni degli elementi, insieme alla risposte poco chiare fornite davanti alla pm Rossana Allieri, che hanno portato al fermo di Claudio Gulisano, attualmente in carcere per duplice omicidio volontario per la morte dei genitori Luigi Gulisano e Marisa Dessì, trovati privi di vita nella loro abitazione di via Ghibli a Cagliari. I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale, della Compagnia di Cagliari, della stazione di San Bartolomeo e gli specialisti del Ris hanno recuperato fino a ieri dal 5 dicembre scorso, giorno in cui i coniugi sono stati trovati morti, numerosi elementi a carico del 44enne.
Il filmato sarebbe stato prelevato da un esercizio commerciale della zona, che lo inquadra nell’area di via Ghibli in un momento in cui lui avrebbe dichiarato di non esserci; inoltre, c’è almeno un testimone che lo avrebbe visto allontanarsi dall’abitazione; infine, ci sono sia il suo cellulare che quelli dei genitori a costituire importanti indizi (in particolare quello del padre, attualmente sotto il microscopio dei carabinieri, che intendono verificare chi lo ha utilizzato per l’ultimo messaggio, mandato forse quando i coniugi erano già morti).
Bisognerà invece attendere gli esiti degli accertamenti tossicologici per capire come i coniugi siano stati avvelenati: l’ipotesi è che sia stato utilizzato del nitrito di sodio disciolto o mischiato a bevande e cibi. Per questa ragione, i Ris hanno anche sequestrato nella casa utensili, bicchieri e pentole per analizzarle in cerca di eventuali tracce della sostanza.