Era in possesso di tre carte di credito che utilizzava anche per pranzi e cene in ristoranti Francis Kaufmann, l’uomo fermato in Grecia in quanto accusato dell’omicidio di una bimba di sei mesi poi trovata senza vita in Villa Pamphili a Roma a poca distanza dal corpo della madre.
I nomi e le bugie di Kaufmann
Secondo quanto si legge oggi su alcuni quotidiani i soldi arrivavano all’uomo, nell’ordine di 5-6 mila euro, da parte dei genitori.
Kaufmann, che utilizzava un passaporto con il nome di Rexal Ford, dopo aver vissuto in vari Paesi tra cui Russia, Nuova Zelanda e Islanda, si è stabilito a Malta, dove ha assunto una falsa identità da regista e produttore cinematografico, fondando la Tintagel Films.
Lì ha conosciuto una ragazza russofona, chiamata Stella, con cui ha avuto una figlia che lui afferma chiamarsi Andromeda. In Italia approda via mare, su un catamarano preso in affitto assieme alla donna e alla piccola.
Nel nostro Paese, secondo quanto ricostruito, avrebbe utilizzato anche un secondo alias: Matteo Capozzi.
Gli inquirenti sono al lavoro anche su tre schede telefonica, una delle quali acquistata alla stazione Termini, per cercare di ricostruire come abbia vissuto in Italia e chi lo ha ospitato nelle settimane precedenti all’omicidio della bambina.
Da Malta usava un nome italiano per affittare una barca
Secondo le ricostruzioni, il 27 marzo Francis Kaufmann si trovava ancora sull’isola di Malta, ma già utilizzava l’alias di Matteo Capozzi.
In quei giorni, infatti, stava cercando il modo di arrivare in Sicilia affittando una imbarcazione. La conferma arriva dal titolare di una società di car sharing siciliana che è stato contattato via cellulare dall’uomo che si spacciava come Matteo Capozzi. “Intorno alle 20 di quel giorno – ricorda l’imprenditore all’Ansa – sul cellulare che utilizzo per il lavoro mi è arrivato il messaggio da questo Capozzi, mai sentito in vita mia, che mi chiedeva un aiuto per avere contatti con società che si occupano di barche charter da Malta. Mi limitai a dire che non ne conoscevo e la comunicazione tra noi terminò così”.
La casa del soggiorno a Roma
Kaufmann aveva contattato a inizio aprile un’agenzia immobiliare per prendere un appartamento in affitto a Roma. Gli investigatori sono ora al lavoro per individuare l’abitazione dove il 46enne californiano, insieme a mamma e figlia, abbiano vissuto durante il loro soggiorno nella Capitale.
Si cerca in particolare nel quadrante di Monteverde e in zona Gregorio VII. Il sospetto, infatti, è che i tre non abbiano dormito in strada.
Chi indaga sta cercando, inoltre, di dare un nome alla giovane donna e alla bimba. L’ipotesi è che la trentenne fosse russa. Nessuna traccia, invece, al momento del certificato di nascita della bimba e di quello di matrimonio fra i due sull’isola di Malta.
La testimonianza dei vicini a Malta: “Girava con valigetta per pc portatile”
“Ricordo bene quella coppia, erano molto taciturni. Lui portava sempre un cappello da baseball con la visiera. Andava spesso nel mini market qui vicino a fare la spesa e qualche volta l’ho visto uscire dalla farmacia all’angolo della strada. Tutte le volte che l’ho incontrato aveva con sé una valigetta, di quelle che si usano per portare i computer portatili. Accennava un saluto con la testa e faceva un mezzo sorriso ma non ci ho mai parlato. Un paio di volte in autunno l’ho visto in compagnia della donna in gravidanza“. Così a LaPresse, una residente, che preferisce rimanere anonima, di via in-Nadur 78 nell’isola di Malta, dove dal 2023 fino al 2024 ha vissuto Francis Kaufmann, alias Rexal Ford.