Ancora un morto per il virus West Nile, il nono in Italia. Il decesso è avvenuto sempre nel Casertano, dove le vittime sono state quattro in pochi giorni: si tratta di un 76enne della provincia di Salerno, ma ospite di una residenza sanitaria a Grazzanise. L’uomo, dal quadro clinico già compromesso come gli altri tre pazienti deceduti, era stato ricoverato nei giorni scorsi in ospedale e poi trasferito nella residenza sanitaria. Stamattina era morto all’ospedale di Caserta un 73enne di Maddaloni.
In precedenza si aveva avuto notizia della morte di un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta: l’uomo, secondo quanto si è appreso, è deceduto al presidio ospedaliero di Aversa.
Il bilancio dei decessi nel 2025 conta dunque 1 morto in Piemonte, 3 nel Lazio e 5 in Campania.
Spallanzani: “Sorveglianza efficace e medici attenti”
“L’aumento del numero di casi di febbre da West Nile virus” nel Lazio, “segnalati al sistema di sorveglianza e inviati per diagnosi al laboratorio di riferimento regionale dello Spallanzani” di Roma, “evidenzia l’efficacia della rete di sorveglianza regionale e dell’azione di sensibilizzazione dei medici, in particolare dei medici di medicina generale”. Lo dichiara Francesco Vairo, direttore del Servizio regionale di Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive (Seresmi) – Spallanzani.
“Il rafforzamento del sistema – sottolinea – garantisce di monitorare con attenzione i pazienti che potrebbero progredire verso forme neurologiche e di valutare l’estensione della circolazione con conseguenti interventi di controllo del vettore”.
West Nile (Rainews)
I nuovi casi nel Lazio
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha firmato una ordinanza urgente per prevenire la diffusione del virus West Nile.
L’ordinanza prevede che i Comuni della regione con circolazione virale in atto, eseguano, con urgenza e senza ritardo, interventi straordinari per il controllo vettoriale, con particolare riguardo alle attività di disinfestazione, come da indicazione delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, il quale verifica, ai fini dell’erogazione del contributo, le attività e gli interventi.
L’ordinanza prevede che i Comuni della regione con circolazione virale in atto, eseguano, con urgenza e senza ritardo, interventi straordinari per il controllo vettoriale, con particolare riguardo alle attività di disinfestazione, come da indicazione delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, il quale verifica, ai fini dell’erogazione del contributo, le attività e gli interventi.
Il finanziamento di tali interventi – precisa la Regione – sarà garantito da risorse economiche straordinarie stanziate dalla Regione Lazio con un’apposita delibera di Giunta.
Bassetti: “Non intasare i Pronto soccorso”
E’ allarme? “In realtà non sembra esserci un aumento dei casi rispetto a quelli che abbiamo visto negli anni precedenti”, ribadisce l’infettivologo Matteo Bassetti. Tuttavia la casistica di quest’anno “riguarda regioni diverse, soprattutto il Lazio e la Campania”, precisa il primario dell’Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova. “Evitiamo l’allarmismo – raccomanda – e cerchiamo di dare delle indicazioni molto precise” ai cittadini. Per esempio su quando è il caso di rivolgersi a un ospedale, in modo da non congestionare i pronto soccorso già alle prese con le difficoltà della stagione estiva.
Il cambiamento climatico e le temperature estreme come quelle registrate in questi giorni sono una sfida crescente anche per i milioni di persone affette da malattie reumatologiche. “Fenomeni quali ondate di calore, aumenti dell’umidità e dell’inquinamento atmosferico possono influire sulla comparsa e la recrudescenza di artrite reumatoide, lupus e gotta portando anche a un aumento delle ospedalizzazioni” spiega Andrea Doria, attuale presidente della Sir.
La malattia, i sintomi e le raccomandazioni

Virus West Nile in Italia – Che cosa è ? (Ministero della Salute)
Si tratta di una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex pipiens, che colpisce soprattutto gli uccelli selvatici. Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche a ospiti accidentali come il cavallo e l’uomo. La zanzara che trasmette il virus West Nile non è la zanzara tigre, bensì la nostra zanzara comune notturna, che punge dal tramonto all’alba. Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti e ancor più raramente sono state segnalate infezioni congenite trasmesse dalla madre al feto attraverso il latte umano.

Virus West Nile in Italia – Sintomi (Ministero della Salute)
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Virus West Nile in Italia – Raccomandazioni (Ministero della Salute)
Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.
Casi anche in Piemonte, Emilia e Veneto: “Il virus circola”
Allerta anche per le donazioni di sangue
Per evitare la trasmissione del virus per via trasfusionale, il Centro nazionale sangue (Cns) ha dato indicazione di effettuare il test per la febbre da West Nile quale alternativa alla sospensione temporanea per 28 giorni della donazione per tutti i donatori che abbiano trascorso anche solo una notte nelle aree interessate dal virus. Le donazioni, assicura la direttrice del Cns Luciana Teofili, “sono sicure”. Ciò grazie alle misure previste e che includono anche test specifici sulle sacche di sangue raccolte nelle province con circolazione del virus. Questo sistema di sorveglianza ha inoltre permesso di intercettare dal 2020 al 2024 circa 230 casi di infezione da West Nile tra la popolazione dei donatori.