Decine di persone uccise per una partita di calcio.
La notizia, dai contorni ancora incerti, ha dell’incredibile. Accade a N’Zerekore, la seconda città della Guinea Cronakry, grande Paese africano affacciato sull’Atlantico. A parlare sono fonti mediche e ospedaliere: all’agenzia di stampa francese AFP descrivono assurde scene di violenza di massa seguite a una decisione arbitrale contestata dai tifosi.
Un medico racconta che “ci sono circa 100 morti“, con i corpi che riempiono l’ospedale locale e l’obitorio. “Ci sono corpi allineati a perdita d’occhio nell’ospedale. Altri sono stesi a terra nei corridoi. L’obitorio e’ pieno”, ha dichiarato il medico. I video che circolano sui social media mostrano scene di caos nelle strade adiacenti allo stadio e numerosi corpi stesi a terra.
“Tutto è iniziato per una decisione contestata dall’arbitro. Poi i tifosi hanno invaso il campo”, ha detto un testimone. I media locali riportano che la partita faceva parte di un torneo organizzato in onore del leader della giunta della Guinea, Mamadi Doumbouya, che ha preso il potere con un colpo di stato nel settembre 2021 e si è insediato come presidente.
Tornei “politici” di questo tipo sono diventati comuni in Guinea nelle ultime settimane: Doumbouya guarda a una possibile corsa alle elezioni presidenziali e le tensioni sulle alleanze politiche sono alte. N’Zerekore ha una popolazione di circa 200.000 persone: si trova in una zona rurale nel sud-est della Guinea, a circa 570 chilometri dalla capitale Conakry ma molto più vicina al confine con la Liberia.