Nel casertano c’è un grande borgo agricolo, “La Balzana”, confiscato ai capi casalesi Francesco Schiavone – Sandokan – e Francesco Bidognetti.
Oggi questi 200 ettari, a Santa Maria La Fossa, sono tornati nelle mani dello Stato e producono. La terra viene coltivata da una trentina di imprenditori agricoli che possono farlo senza paura di ritorsioni criminali, con una resa di 84mila quintali di prodotti l’anno.
Le antiche strutture ottocentesche del borgo, recuperate e ampliate da ingegneri e architetti, diventeranno un parco agroalimentare dei prodotti tipici della zona: ci verranno aziende, un istituto agrario e un centro polifunzionale. I cantieri sono in piena attività.
La Balzana è un esempio di bene confiscato alle mafie che non è stato abbandonato a se stesso. E’ stato gestito bene e ora produce benefici anche per il territorio che lo circonda.