Avrebbe confessato agli inquirenti di esser stato lui, ex fidanzato della figlia, ad aver colpito la ex suocera, la psicoterapeuta 72enne Letizia Girolami, al termine di una lite nella tenuta della famiglia a Foiano della Chiana (Arezzo). L’uomo, Irfan Rana Mohamed, 37 anni, pakistano, ora è stato di fermo nel carcere di Arezzo con l’accusa di omicidio volontario. È stato sentito subito domenica sera in caserma a Foiano dopo il ritrovamento del corpo della donna, scomparsa dal giorno prima. Il 37enne viveva nella dependance del casale vicino alla frazione di Pozzo, con la donna e il marito, un pittore di origine canadese, anche dopo il distacco con la figlia della coppia, residente in Spagna ma rientrata a casa in queste ore, ed era in attesa di una sistemazione. Da qualche tempo però ci sarebbero state tensioni, sfociate nella lite di sabato, segnata dall’epilogo fatale per la 72enne.
L’uomo avrebbe usato un bastone trovato sul posto, un terreno agricolo a due passi dal cancello della casa dove sono in corso lavori per la realizzazione di alcuni laghetti. Avrebbe colpito Letizia Girolami con violenza all’occhio destro. L’autopsia dovrà comunque chiarire dinamica e cause esatte della morte. Intanto, anche se la procura di Arezzo considera Irfan Rana Mohamed il presunto responsabile dell’omicidio, sono in corso altre indagini dei carabinieri della compagnia di Cortona, coadiuvati dai colleghi di Arezzo e dalla Scientifica di Firenze, per definire fatti e circostanze. Il 37enne pachistano è stato trasferito nel carcere di Arezzo e domani mattina è prevista l’udienza di convalida. L’uomo, difeso dall’avvocato Fiorella Bennati, sabato 5 ottobre sarebbe uscito di casa dicendo di andare a Prato in cerca di un lavoro e proprio nella città laniera è stato rintracciato dai carabinieri e invitato a rientrare subito. Secondo quanto emerge il 37enne potrebbe aver ucciso la psicoterapeuta prima di prendere il treno per Prato, sotto questo aspetto saranno utili i biglietti ferroviari che riportano gli orari.
Le indagini, condotte dal pm Angela Masiello hanno portato al fermo nel giro di poche ore. Letizia Girolami era di origine romana, nella capitale aveva studiato prima al liceo classico Virgilio poi alla Sapienza dove aveva frequentato la facoltà di Psicologia. Da una trentina di anni aveva rilevato il casale del padre. Qui portava avanti il ruolo di agricoltore custode, incarico assegnatole dalla comunità del cibo della Valdichiana, coltivando iris e aglione. “Chi mi conosce – aveva dichiarato tempo fa in un’intervista rilasciata di recente ad un’emittente tv locale – sa della mia passione per l’iris, ma il mio desiderio sarebbe quello di coltivare e custodire il più possibile perché nelle varietà della Valdichiana si hanno delle piante che non fioriscono molto e non c’è un grande raccolto ma la qualità del raccolto è super”. Letizia Girolami non si vedeva molto in paese, a Foiano, ma chi la conosceva la ricorda come una donna dal carattere forte e sempre pronta al sorriso.