La Lega continua ad insistere sul terzo mandato, nonostante il voto parlamentare, negativo, al Senato, ma Matteo Salvini prepara anche una ‘via di fuga’ per una eventuale non ricandidatura in Veneto di Luca Zaia. “Lui potrebbe fare tutto quello che vuole. Lui ama il Veneto. Se portiamo a casa l’autonomia, le Olimpiadi e altri progetti suoi e della Regione, visto che nei prossimi anni molti degli snodi fondamentali passano per l’Ue, anche un difensore del Veneto in terra d’Europa potrebbe essere utile”. Zaia ribadisce anche sul suo futuro: “lo programmerò io, quando sarà ora”. La candidatura in Europa dell’attuale presidente della Regione Veneto nella sua circoscrizione lo porterebbe comunque ad una elezione certa.
In ogni caso fino all’ultimo minuto la battaglia del Carroccio sul terzo mandato non si fermerà e non è solo questione Veneta. “La lega ha tanti amministratori che hanno ben governato – afferma il vicepremier e leader leghista – e sarebbe sbagliato vietare loro la possibilità di proseguire con il buon governo dei territori”.
L’apertura di Salvini sul futuro del Veneto accende gli appetiti delle altre forze di coalizione. Per Fratelli d’Italia, in forte crescita anche in quei territori, sarebbe importante strutturarsi come forza principale e di governo in una delle regioni più forti dal punto di vista economico. Da tempo un nome che circola nel partito per il Veneto è quella di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo.
Il buon risultato abruzzese di Forza Italia e la ripresa anche nei sondaggi nazionali, spinge anche Antonio Tajani ad avanzare una proposta azzurra per il governo veneto. Il partito è bene organizzato in Veneto, dice, e “abbiamo un candidato forte: Flavio Tosi” che è proprio coordinatore regionale azzurro. “Noi abbiamo le nostre carte da giocare, con grande rispetto nei confronti degli alleati – afferma – ma il rispetto che noi abbiamo per gli altri deve anche essere riservato a noi”.
Tra Lega e Forza Italia, all’interno della coalizione, è sfida per la principale piazza d’onore sebbene Tajani provi a rassicurare il Carroccio che da parte sua non c’è la volontà di andare a raccogliere voti nel suo bacino elettorale. Eppure il nome di Flavio Tosi, oggi azzurro ma con un passato da segretario della Liga Veneta e dirigente leghista, rischia di inasprire i rapporti con Salvini. Tosi, già sindaco leghista di Verona per due mandati, fu espulso dalla Lega quando non accetto il secondo mandato di Zaia e si presentò come indipendente a capo di alcune liste centriste.
Salvini, che non vuole sentir parlare di fronda interna alla Lega, assicura che c’è “totale sintonia” con la premier Giorgia Meloni e, nel contempo, sottolinea: “L’autonomia farà bene a tutta Italia, non solo ai veneti e ai lombardi che l’hanno chiesta e, quindi, noi porteremo a casa nei tempi previsti l’autonomia che serve al Paese. Prima o dopo le europee? Il prima possibile. Sarà una riforma epocale per i prossimi cento anni”. Sul fronte dei lavori parlamentari, per il ddl Autonomia, già approvato dal Senato, si attende la capigruppo della Camera del 27 marzo per capire come procederà l’iter.
Matteo Salvini, vice premier: “L’autonomia differenziata farà del bene al Paese”